Soltanto 40 milioni sui 100 stanziati sono andati alle famiglie indigenti siciliane, come riporta Giacinto Pipitone in un articolo del Giornale di Sicilia in edicola. Si tratta dei buoni spesa assegnati a chi è stato colpito dalla crisi economica provocata dal Covid. Altri 60 milioni restano in un limbo fra l’assessorato regionale alla Famiglia e i Comuni. I soldi stanziati dalla Regione, devono essere veicolati dai Comuni che li assegnano alle famiglie. I primi 30 milioni, sono stati spesi a fatica in sei mesi. E a dicembre scorso, su 390 Comuni solo 182 avevano realmente speso questi fondi: andati a 27.100 famiglie. A gennaio di quest’anno poi la Regione ha provato a mettere sul tappeto altri 30 milioni. E nei giorni scorsi ha fatto il bilancio dell’investimento di questa seconda tranche di contributi: li hanno ottenuti solo 126 Comuni e la spesa si è fermata a 10 milioni e 84 mila euro. Gli altri 20 milioni sono rimasti nei cassetti, nessuno li ha chiesti. I sindaci si sono scontrati con un meccanismo troppo contorto e che è perfino cambiato in corso d’opera. E così il buono spesa per le famiglie indigenti è naufragato. Restano 60 milioni di cui ci si comincia a chiedere cosa fare: dirottarli su altre misure per le imprese o provare a insistere sugli aiuti alle famiglie malgrado siano passati un anno e due mesi da quando si era deciso di puntare su questa idea. L'articolo completo sull'edizione del Giornale di Sicilia in edicola