«E adesso serve la responsabilità di tutti, a cominciare dal premier Draghi: il progetto c'è già, i fondi pure». All’indomani del parere del gruppo di lavoro del Mit, che in una lunga relazione si è espresso in modo favorevole alla realizzazione del Ponte sullo Stretto con un collegamento possibilmente a più campate tra Sicilia e Calabria, il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, «sprona» il governo centrale a fare in fretta e indica pure la strada. «C'è già un progetto esecutivo (ex Impregilo), perché continuare a perdere tempo? Mi sentirei legittimato a pensare che si voglia trovare il preteso per bloccare tutto di nuovo». «Dal governo ci aspettiamo una parola definitiva - avverte - C'è una nuova consapevolezza sull'importanza dell’opera, una nuova coscienza popolare, i pregiudizi di qualche anno fa sembrano essere caduti». Musumeci osserva che «i leader di maggioranza si sono espressi alcuni con un 'sì', altri con un 'ni'». «Alcune posizioni intransigenti nei confronti dell’infrastruttura sono mutate - prosegue il governatore - e saluto questa conversione con piacere. Non vorrei però fosse tattica per non perdere consensi in vista delle prossime elezioni politiche. Ecco perché serve un atto di responsabilità». Per «non perdere altro tempo», Musumeci indica la strada più semplice: «Si definisca il contenzioso con l’impresa e si vada avanti spediti. Pietro Salini, durante la visita a Catania, ha detto con chiarezza che se il problema è l’impresa lui è disposto a cedere il progetto esecutivo a chi verrà indicato dal governo». Anche sul fronte del finanziamento, il governatore non vede ostacoli. «Il Ponte - sottolinea - costa circa 3,5 miliardi, più altri 3,5 miliardi per le opere annesse; pensare a una compagine pubblico-privata non mi sembra una bestemmia, il governo può tranquillamente verificare la disponibilità di capitali privati». «Se poi - dice - si vuole perseguire la strada pubblica (come indicato dai tecnici del Mit), bene. Non mancano certe le risorse finanziarie europee per realizzare l’opera. Noi siamo pronti a investire alcune centinaia di milioni di euro affinché l'infrastruttura diventi realtà». Per Musumeci, insomma, «il tema finanziario non esiste: chi lo pone lo fa solo in maniera pretestuosa».