Venerdì 22 Novembre 2024

Ddl Zan, cosa è e perchè nasce la campagna social sostenuta da artisti #diamociunamano

Alessandra Amoroso

Ddl Zan sta spopolando sui social nelle ultime ore: personaggi famosi, da artisti ad influencer, mostrano la mano con su scritto “Ddl Zan” e l’hashtag #diamociunamano. Un invito per far diventare virale la richiesta di accettazione della legge Ddl Zan, soprattutto dopo l’accaduto di Malika Chalhy, la ragazza cacciata da casa perchè lesbica.

Perchè si chiama Ddl Zan

Si chiama Ddl Zan perché il suo relatore è il deputato Alessandro Zan, esponente della comunità LGBT italiana. Il disegno di legge che porta il suo nome si chiama esattamente “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”, una definizione ampia che non si limita alla sola comunità Lgbtqi. Nel Ddl Zan è specificato infatti che “per sesso si intende il sesso biolo­gico o anagrafico; per genere si intende qualunque ma­nifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso; per orientamento sessuale si intende l’attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto, dello stesso sesso, o di entrambi i sessi; per identità di genere si intende l’i­dentificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corri­spondente al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione”.

Il Ddl Zan cosa chiede

Con l’approvazione in Senato, ci sarebbe quindi l’istituzione in Italia di alcuni nuovi reati, l’istituzione di una giornata nazionale contro le discriminazioni (il 17 maggio) e lo stanziamento di quattro milioni di euro all’anno per iniziative di contrasto al fenomeno. Le pene previste per chi violerà questa legge sono severe: dalla reclusione fino a un anno e 6 mesi (o una multa fino a 6.000 euro) per chi istiga o commette atti di discriminazione contro le categorie citate, fino ai 4 anni di reclusione per chi partecipa o favorisce le organizzazioni, le associazioni, i movimenti, i gruppi che hanno lo scopo, o uno degli scopi, nell’incitamento alla discriminazione o alla violenza sulle suddette categorie.

Perché il Ddl Zan non è stato ancora approvato?

Il ddl Zan modifica gli articoli 604-bis e 604-ter del Codice penale in materia di violenza/discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere, cosa che non trova l’accordo dei partiti all’opposizione. Lega e Fratelli d’Italia, sostenuti dai rami cattolici, non ritengono necessaria una legge ad hoc contro atti e manifestazioni violente e discriminatorie fondate sull’identità sessuale e di genere. Secondo questi partiti basterebbe la tutela offerta dalla legge Mancino che punisce i reati e i discorsi di odio fondati su nazionalità, etnia e credo religioso. La commissione Giustizia del Senato, lo scorso 28 aprile, ha calendarizzato il ddl Zan per il contrasto all'omofobia. La calendarizzazione è passata con 13 voti favorevoli e 11 contrari. A chiedere da tempo l’avvio della discussione sono Pd, M5s, Leu e Italia viva. Contrario il centrodestra. Il provvedimento è stato approvato in prima lettura alla Camera il 4 novembre 2020.

Artisti a sostegno del Ddl Zan

Da Cristina D'Avena ad Alessandra Amoroso, dai Tiromancino a Loredana Bertè sono tanti gli artisti che pubblicano una loro foto chiedendo l'approvazione del provvedimento. Molto ritwittata Alessandra Mussolini che si è schierata a favore del ddl Zan. E la campagna a sostegno della calendarizzazione della Legge Zan ferma (senza un chiaro motivo) al Senato, è "sbarcata" anche in Honduras, all'"Isola dei famosi". Angela Melillo in Palapa, durante il consueto momento delle nomination, aveva un biglietto con su scritto "Ddl Zan".#DdlZan è uno degli hashtag di riferimento della campagna "Diamoci una mano", lanciata in rete dal giornalista Simone Marchetti, direttore editoriale di Vanity Fair Italia che, con la sua trovata virtuale, è riuscito a coinvolgere tanti volti dello spettacolo e della cultura.

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