La seconda ondata della pandemia ha costretto la Regione a rivedere i piani anche per il mondo della scuola. Ma l’assessore Roberto Lagalla rivendica di aver messo la Sicilia "in condizione di essere l’unica in Italia ad aver garantito lezioni in presenza da febbraio a Pasqua". E ora l’ex rettore fissa un obiettivo per settembre: "Il ministero dovrà considerare l’esigenza di stabilizzare il personale docente e tecnico entrato in fase di emergenza. Così si potranno avere più classi con meno alunni". Che finale di anno scolastico sarà? "Non sarà facile per le superiori. Ma le scelte che sono maturate fra Roma e Palermo dimostrano che la scuola è un posto sicuro. Non è in classe che il virus si diffonde. Si può fare lezione in presenza anche in zona rossa". "E tuttavia l'obiettivo di riportare il 100% degli studenti in classe subito è lontano. "Anche in Sicilia non abbiamo voluto abbandonare un atteggiamento prudente e responsabile. Lasciando ai presidi, che conoscono le singole realtà, la possibilità di valutare meglio la percentuale di studenti da ammettere in classe". Eppure i 5 Stelle la attaccano perché in Sicilia si può scendere, alle superiori, fino a una presenza limitata al 50% degli studenti mentre nel resto d'Italia si deve stare fra il 70 e il 100%. Secondo i grillini lei ha introdotto deroghe arbitrarie. "Non è così. Fra le pieghe del provvedimento nazionale c’era la possibilità di essere più elastici. E in ogni caso noi abbiamo solo dato ai presidi una settimana in più per adeguarsi, raccogliendo l’appello di quanti ci segnalavano che alcune scuole non erano pronte a ripartire subito con almeno i due terzi degli studenti in aula per problemi organizzativi o per carenza di spazi adeguati". A proposito, questo era il problema principale che doveva essere risolto l’estate scorsa. Ci si riuscirà almeno durante la prossima? "Intanto vorrei sottolineare che l'anno scorso il problema degli spazi da ampliare era stato segnalato principalmente per elementari e medie, in cui è più difficile attuare la Dad. E per queste scuole è stato praticamente risolto. Alle superiori ci sono zone in cui abbiamo classi pollaio e altre con numeri inferiori alla media. Il ministro ha espresso la volontà di ridurre il numero di alunni nelle classi". E come ci riuscirete? "L'obiettivo sarebbe provare a stabilizzare tutto il personale, docente e non, entrato durante la pandemia. Avendo più docenti si possono attivare più classi con meno alunni. In Sicilia significherebbe stabilizzare fra le 10 e le 20 mila persone. Nel frattempo, sfruttando i fondi ministeriali andrà avanti il piano per trovare nuovi spazi e ampliare quelli esistenti. E grazie alla vaccinazione l'anno 2021/22 dovrebbe essere quello del ritorno alla normalità". E la maturità che sta per iniziare come sarà? "Più o meno come l'anno scorso. Si baserà su una tesi sulle materie caratterizzanti il ciclo di studi e da cui poi partirà il dialogo sugli altri temi. Il tutto in presenza, con commissione interna e presidente esterno". L'anno prossimo sarà anche l'anno elettorale. Si inizia a Palermo e si arriva fino alla Regione. Lei crede al modello Draghi anche in Sicilia? "Sono convinto che la politica sia chiamata ad un’assunzione di responsabilità straordinaria per via del Covid e per l’utilizzazione del Recovery Plan. Penso che l’alleanza larga, come quella che sostiene Draghi, possa avere un senso limitatamente a questa stagione e prevalentemente a livello nazionale. Il dibattito è aperto ma in condizioni normali le coalizioni di centrodestra e centrosinistra mantengono una loro ragion d’essere, anche se nulla vieta che possano essere potenziate". I boatos la indicano in corsa per fare il sindaco di Palermo. "In queste ore, il dibattito politico in Sicilia è stato incentrato sulle prospettive del centrodestra per le prossime scadenze regionali, in vista delle quali non vedo pregiudiziali per la ricandidatura di Musumeci". Da centrista sussurra ai renziani? "I soggetti di centro e moderati hanno presentato un documento che mira a rimettere insieme le anime popolari, civiche e riformiste. All’interno di queste componenti il confronto è in corso, per quanto il nostro radicamento sia convintamente nel centrodestra che governa la Regione e del quale aspiriamo a rafforzare la componente moderata". Non ha risposto alla domanda. Gliela rifaccio. Si candiderà a sindaco? "Allora metta a verbale. A domanda risponde: quando e se ciò mi verrà chiesto all’interno di un ragionamento politico complessivo, valuteremo con gli alleati quali saranno le condizioni a contorno e si deciderà nell’ambito di un progetto condiviso, partecipato e prospettico".