Lunedì 18 Novembre 2024

Scuola in Sicilia, deroghe alla norma nazionale. Il M5S: "Scelta incomprensibile e arbitraria"

Roberto Lagalla, assessore regionale all'Istruzione

Scontro fra la Sicilia e Roma sulla presenza degli alunni a scuola, a partire da lunedì. A fronte delle ultime decisioni del Governo centrale, a partire dal 26 aprile, gli studenti che frequentano in regioni in zona gialla o arancione tornano in classe nella quasi totalità dei casi (infanzia, elementari e medie al 100%, superiori fra il 70 e il 100%). In Sicilia, invece, il tetto previsto viene derogato. La circolare firmata ieri dall'assessore regionale all'Istruzione, Roberto Lagalla, infatti, prevede che "gli istituti superiori possono adottare percentuali di presenza più basse rispetto alla percentuale compresa fra il 70 e il 100 per cento, ma senza scendere al di sotto del 50 per cento". Una decisione, quella della Regione Siciliana, che fa discutere e contro la quale c'è già l'alzata di scudi da parte del M5s. "Si tratta di deroghe incomprensibili e arbitrarie - dice Vittoria Casa, deputata siciliana e presidente commissione Cultura alla Camera -, perché stabilite a dispetto di quanto stabilito dal governo con gli esperti del CTS, perché disposte in forza di un provvedimento la cui legittimità non è chiara, perché fatte sulla pelle della categoria di studenti che più ha subito la mancanza della scuola in presenza. Senza considerare che in zona rossa il limite inferiore è almeno il 50 per cento divenuto in Sicilia il limite ordinario".

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