Il decreto Covid è ormai pronto. Ma ci sono alcuni dettagli ancora in bilico. Ieri, infatti, non si è parlato dell'orario del coprifuoco nella riunione del preconsiglio dei ministri. Il tema è al centro in queste ore di un forte pressing di Regioni e Lega, perché l'asticella venga spostata dalle 22 alle 23.
Ma al tavolo dei tecnici ministeriali non se n'è discusso e la bozza del decreto Covid che arriverà in Consiglio dei ministri oggi, rinviando al dpcm del 2 marzo, prevederebbe ad ora la conferma delle 22 come orario massimo per tornare a casa. Per cambiare quell'orario, secondo la stessa norma, basterebbe un nuovo dpcm, ma ad ora fonti di governo negano sia stata presa alcuna decisione in tal senso.
Il ministro delle Politiche agricole, alimentari Stefano Patuanelli assicura che il coprifuoco resterà alle 22, ma la discussione si sposta sul tavolo del Cdm, segno che la bozza approdata ieri sera sul tavolo del preconsiglio potrebbe subire alcuni ritocchi: nel pre-Cdm si sarebbe parlato della questione piscine all'aperto, che potranno riaprire il 15 maggio. Si sarebbe anche discusso, tra le novità, degli spettacoli itineranti, come i circhi.
Quanto ai ristoranti al chiuso, dal primo giugno sarà consentita l'apertura fino alle 18, ma basterà una delibera del Consiglio dei ministri per cambiare gli orari. Infine, sulle competizioni sportive è previsto un limite di 1000 spettatori all'aperto ma si dispone che "in relazione all'andamento della situazione epidemiologica e alle caratteristiche dei siti e degli eventi all'aperto, può essere stabilito un diverso numero massimo di spettatori, nel rispetto dei principi fissati dal Comitato tecnico-scientifico, sulla base di linee guida idonee a prevenire o ridurre il rischio di contagio". In relazione a specifici eventi o competizioni si può anche stabilire data diversa.
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