Il governatore Nello Musumeci ha convocato la giunta regionale, la riunione è in programma alle 19. Tanti i punti all'ordine del giorno, probabile anche il via libera alle nomine nelle Asp dei revisori dei conti. Alla Regione Siciliana il governatore non naviga in acque del tutto tranquille. Ieri è saltato il vertice fra i capi di partito con cui Musumeci avrebbe dovuto serrare le fila della maggioranza. A indicare la distanza che separa in questo momento gli alleati dal presidente della Regione è stato Gianfranco Micciché. Il leader di Forza Italia, che già aveva manifestato le perplessità sulla ricandidatura di Musumeci, ieri ha ufficializzato via web la sua proposta di superare anche l’alleanza di centrodestra. L’obiettivo dei forzisti, almeno quelli vicini al leader regionale, sarebbe ora la trasposizione in Sicilia del modello Draghi: un’alleanza larga che va dai grillini alla Lega, passando per centristi e Pd. Proposta però respinta dai rappresentanti siciliani di Lega e Fratelli d'Italia. Il presidente ha comunque avuto colloqui con alcuni leader di partito. Ma la pax nell’alleanza che sostiene la giunta è lontanissima, tanto più che Musumeci si è abbandonato a un’altra metafora militare per descrivere la situazione: «Gli attacchi contro di me sulla vicenda delle dimissioni di Razza e sull’interim che ho assunto alla Sanità? In questo momento noi siamo un esercito in marcia. E un esercito in marcia non si ferma per fucilare i disertori, li abbandona per strada al loro destino».