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Coprifuoco, consiglio dei ministri ad alta tensione: la Lega mette in discussione la maggioranza

Consiglio dei ministri ad alta tensione sul nodo coprifuoco. Una riunione pre-Consiglio dei ministri lunga un'ora e piuttosto animata ha segnato lo scontro nel governo sul posticipo del rientro a casa. Uno scontro che ha visto la Lega in prima linea per prolungare l'orario del coprifuoco dalle 22 alle 23.

Alla fine è stato lo stesso premier Mario Draghi a stoppare la modifica al coprifuoco decisa nell'ultima cabina di regia. E, secondo più di un ministro presente, il capo del governo avrebbe mostrato anche una certa irritazione sul cambio di linea, sul coprifuoco, rispetto a quanto già stabilito collegialmente. Sul mantenimento del coprifuoco alle 22 si erano già espressi favorevolmente i ministri di Pd, M5S e Leu.

Il Cdm alla fine ha confermato sostanzialmente la bozza del decreto riaperture, incluso il "no" ai ristoranti al chiuso la sera a maggio e all'anticipo di uno slittamento dell'orario del coprifuoco. Ed è a quel punto che la Lega ha annunciato la sua astensione sul provvedimento.

Il Consiglio dei ministri chiamato a dare il via libera al decreto per le riaperture dal 26 aprile è iniziato intorno alle 18.15. Secondo fonti ministeriali prima del Cdm - previsto per le 17 - si è tenuta una riunione supplementare - e informale - sul nodo del coprifuoco con la Lega in prima linea per spostarlo alle 23, anche con i ristoranti aperti a cena, una proposta che però non sarebbe passata.

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