Via libera dall’Assemblea regionale siciliana alla norme contenuta in Finanziaria per l’avvio di progetti per la fornitura di cannabis terapeutica. Con il voto unanime di tutti i deputati e il parere favorevole del governo regionale, ieri sera è infatti passato l’articolo 67. Con questa norma si autorizza la coltivazione del farmaco, mediante enti strumentali dell’assessorato all’Agricoltura, come l’Esa, per "sopperire alle richieste derivanti dal fabbisogno accertato dalle Autorità Sanitarie nazionali di produzione della Cannabis terapeutica". Allo scopo di fare fronte alla richiesta di fornitura di cannabis terapeutica, derivante dal rapporto di fabbisogno accertato dalle autorità sanitarie nazionali, la Regione è dunque autorizzata a procedere direttamente alla richiesta, presso il ministero della Salute, per l’avvio di progetti innovativi in convenzione, con oneri a carico del Fondo sanitario regionale, con le società presenti sul territorio nazionale, la cui produzione, in termini qualitativi e quantitativi, soddisfi i parametri richiesti dalle autorità. "È un traguardo importante per la nostra regione - dice Carmelo Pullara, vice presidente della Commissione Sanità all’Ars - se consideriamo che la cannabis viene utilizzata per i pazienti affetti da patologie che implicano spasticità e dolore (sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale) e ed è indicata per il dolore cronico; per nausea e vomito causati da chemioterapia, radioterapia e terapia per Hiv con effetto stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia, in pazienti oncologici o affetti da Aids".
“Abbiamo accolto positivamente questa proposta normativa di iniziativa parlamentare, ma questo è solo il primo passo – afferma Angela Foti, vicepresidente dell’Ars e deputata regionale di Attiva Sicilia – perché la questione cannabis ad uso terapeutico più che di norme regionali ha la necessità di azioni amministrative, che rendano prima di tutto operativo il Decreto Assessoriale approvato lo scorso gennaio 2020 e che prevede le Linee di indirizzo utili all'utilizzo e alla rimborsabilità a carico del Servizio sanitario regionale, quindi la gratuità dei farmaci a base di cannabis medica per i paziente affetti da dolore cronico”.
Al momento la fornitura gratuita del farmaco è ostacolata dall'assenza, nella maggior parte delle province, delle necessarie convenzioni fra Asp e farmacie (le convenzioni risultano attualmente stipulate nelle ex province di Messina, Ragusa e Caltanissetta). “Per questo – prosegue Foti - abbiamo predisposto anche un ordine del giorno, firmato trasversalmente da diversi deputati, che presenta un dettagliato elenco di impegni che il governo regionale deve assumere non solo per far funzionare e migliorare il Decreto, ma anche per intraprendere il percorso utile a permettere la coltivazione della cannabis ad uso terapeutico in Sicilia, un'occasione unica, che non solo darebbe risposte alla crescente richiesta del farmaco a beneficio di tanti pazienti, ma che potrebbe avviare un’importante filiera, anche vantaggiosa dal punto di vista economico.
Attiva Sicilia in questi mesi ha spinto molto su questo argomento, sia attraverso i social nella trasmissione su Facebook WebInArs che con l'avvio di un'interlocuzione con l’Assessorato alla Salute, ricevendo la costante collaborazione del medico prescrittore Carlo Privitera.
"Finalmente la Sicilia diventa all’avanguardia e muove il primo passo verso la coltivazione di un prezioso farmaco: la cannabis a scopo terapeutico", commenta Roberta Zicari, membro del comitato Esistono i diritti. Giovedì scorso una delegazione del comitato Esistono i Diritti composta da Pino Apprendi, Gaetano D’Amico, Eleonora Gazziano, Marco Traina, aveva incontrato l’Assessore alla Sanità Ruggero Razza per discutere circa il tema Cannabis Terapeutica e nello specifico di coltivazione. L’assessore convintosi dell’iniziativa proposta del Comitato Esistono i Diritti che per ottenere la coltivazione è necessario un provvedimento di natura amministrativa e non legislativa ha subito scritto un emendamento da inserire in finanziaria che prevedeva la modifica dello statuto dell’ente sviluppo agricolo; modifica che avrebbe comportato la possibilità per l’Esa (ente di sviluppo agricolo facente parte dell assessore all’agricoltura) di chiedere al ministero della salute l’autorizzazione alla coltivazione della cannabis. Tale emendamento è stato condiviso nella giornata di ieri con i gruppi parlamentari (dopo una parziale riscrittura che non ne ha alterato il contenuto) ed è stato firmato da tutta l'aula ed approvato. "La Sicilia - afferma il comitato Esistono i diritti - potrà finalmente essere, dopo la Toscana, una regione pioniera per la coltivazione di cannabis ad uso terapeutico".