Dopo una serie di false partenze e di fibrillazioni, legate soprattutto all’impugnativa del Cdm sulle variazioni di Bilancio 2020, prende il via all’Ars l’esame della legge di stabilità. Nel pomeriggio sono stati così approvati a Sala d’Ercole i primi articoli della manovra finanziaria. Disco verde per l’articolo 1 che riguarda l’accordo Stato-Regione sulla spalmatura in dieci anni del disavanzo di 1,7 miliardi di euro, mentre è stato accantonato il 2 sul «rifinanziamento di interventi di spesa». In serata via libera pure all’articolo 3 relativo alla «Riduzione spese e maggiori entrate per il patrimonio regionale», all’articolo 5 «Gestione centralizzata degli acquisti», e al 6 in merito a «Disposizioni in materia di tributo speciale per il conferimento dei rifiuti solidi»: è stato accantonato, invece, l’articolo 4 relativo a «Disposizioni in materia di contenimento e razionalizzazione della spesa». «Non siamo a buon punto, ma siamo partiti dopo aver fatto luce su una serie di temi che era importantissimo chiarire», ha commentato il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè a conclusione della seduta. Tra i chiarimenti, quello dato dal presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, sull'esistenza di un accantonamento da 100 milioni di euro che consentirebbe di superare con serenità l’eventuale impugnativa del Cdm sulle variazioni di Bilancio 2020. Nel caso in cui la legge di variazione venisse dichiarata illegittima, infatti, ci sarebbe un 'buco' di circa 35 milioni di euro. «Che ci sia un dubbio circa l’impugnativa del Cdm nessuno lo nasconde - aveva detto il governatore - anche dopo avere ascoltato il ragioniere generale abbiamo avuto la conferma che esiste un accantonamento prudenziale di 100 milioni di euro. Questo ci può consentire di affrontare le situazioni di emergenza qualora la Corte costituzionale dovesse pronunciarsi nel senso che nessuno di noi si augura».