"I professori non devono fare lezione fino al 30 giugno per guadagnare il “TEMPO PERDUTO”, così come sostenuto dal neo premier Draghi. Queste affermazioni esternate del Presidente Draghi sono una profonda offesa verso tutti i docenti italiani che nonostante la pandemia hanno garantito la regolare erogazione delle lezioni utilizzando la didattica a distanza". È quanto afferma il Segretario Generale del S.I.Lav. Scuola, Gaetano Giordano. "Quale “tempo perduto”? I docenti in questi mesi solo con i propri mezzi e senza l’aiuto dello Stato hanno lavorato incessantemente ad orario pieno, svolgendo i consigli di classe e i collegi dei docenti e non si sono sottratti al previsto aggiornamento che hanno svolto utilizzando le varie piattaforme e-learning. Di fatto - continua - i discenti non hanno perso, così come si vuole fare credere, tutte queste ore di lezione, basta guardare i report mensili elaborati dalle singole Scuole Italiane". "Non sarebbe il caso di focalizzare l’azione di Governo per risolvere i veri problemi della scuola come gli interventi sull’edilizia scolastica, sulla implementazione delle tecnologie per la didattica online e - conclude - la regolarizzazione dei tanti precari della Scuola, invece di penalizzare l’eroica azione dei docenti italiani?".