È partita, come prevista alle 10, la votazione di eletti e iscritti M5s sul governo Draghi. Un voto molto atteso, dopo il rinvio annunciato da Beppe Grillo, che definirà il perimetro della maggioranza dell'esecutivo guidato dall'ex presidente Bce.
Come ogni mattina, intanto, il premier incaricato è ripartito dal casale di Città della Pieve alla volta di Montecitorio, dove oggi lo attende una giornata di contatti dopo le consultazioni dei giorni scorsi. Il voto sulla piattaforma Rousseau durerà fino alle 18 e i risultati saranno resi noti dopo le 19.
Se gli umori della base M5s sono molto variegati, è partito il pressing dei big del Movimento per votare sì all'"governo tecnico-politico" guidato dal professore che ieri ha assicurato la creazione di un ministero per la transizione ecologica. Dopo Luigi Di Maio e Giuseppe Conte, stamattina è intervenuto anche il presidente della Camera Roberto Fico.
"Il momento delicato che il Paese sta vivendo - afferma Fico motivando il suo sì - ci impone una riflessione seria e un'assunzione di responsabilità. Come ha spiegato in modo estremamente chiaro il Presidente della Repubblica, non è pensabile in questo momento storico far precipitare il Paese verso le urne".
Se gli alleati della vecchia maggioranza giallo-rossa attendono l'esito del referendum M5s, non hanno dubbi sul sostegno a Draghi Fi e Lega, asse rinsaldato nell'appoggio al professore. "Salvini ha fatto bene a seguire la scelta di Berlusconi. Speriamo che ora il M5S non faccia altri capricci", commenta Antonio Tajani.
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