"Non ho frequentazioni assidue con il Pd ma le avremo". L’ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini rispondendo a una domanda sui presunti contatti frequenti avuti di recente con Matteo Renzi, ospite del programma 'Il caffè della domenica' su Radio 24. Sul leader di Italia viva, Salvini ha chiarito: "Ci vediamo in Senato e ci saremo messaggiati una volta, così come con altri leader di partito". Anche con Luigi Di Maio? "Sì, è il mio mestiere", aggiungendo che al contrario fa "telefonate quotidiane con Berlusconi, la Meloni e Toti". "Non è ancora cominciata l’esperienza del professor Draghi, vediamo, ma un governo di ricostruzione e responsabilità nazionale non può andare avanti all’infinito. È come nel Dopoguerra, come quello del giugno del 1945, serve per il piano vaccinale e per il piano strutturale per la competizione, riapertura di scuole e università e attività", ha aggiunto, precisando: "Se vorrei guidare la delegazione unitaria del centrodestra senza Giorgia Meloni? Ho lavorato per mesi per l’unità della coalizione e lavorerò per candidati sindaci comuni, ci sono sensibilità diverse che rispetto, ma ognuno deve essere libero e sincero nel portare la propria voce". "Rispetto Giorgia Meloni - aggiunge Salvini - se avessi fatto solo l'interesse del mio partito, anche io avrei dovuto dire no a priori, ma ora l’Italia ha bisogno di amore e rispetto. E non faccio un governo per vendetta, al centro ci sono salute, scuola e portafoglio degli italiani. Se si parla di patrimoniale non ci siamo, per me serve la flat tax. Ma ho visto dal professor Draghi l'impegno a che non ci sia aumento di nessuna tassa e revisione verso il basso di Irpef".