Superato, con oltre un miliardo e 189 milioni, di euro di somme complessivamente già erogate agli agricoltori siciliani, a valere sul Programma di sviluppo rurale 2014-2020, l’obiettivo di spesa fissato dall’Unione europea. Ne dà notizia l’assessore regionale per l’Agricoltura Edy Bandiera. "In questi tre anni di attività, abbiamo raggiunto una spesa sempre più qualificata, passando da erogazioni 'in transizione o in trascinamento', vale a dire - spiega l’assessore - relativi a graduatorie o impegni pluriennali, assunti nell’ambito della programmazione Psr 2007-2013, alla concreta attuazione di misure, bandi e investimenti destinati alle aziende agricole e ai giovani, alla tutela e salvaguardia dell’ambiente, alla infrastrutturazione del territorio rurale, all’agricoltura biologica e ad attività agricole in zone interne, montane e svantaggiate. A fronte di un obiettivo di spesa pubblica (n+3) 2020, che detta l’Ue, di 297.322.910,08 euro, la somma già erogata nel 2020, ad oggi, ammonta a circa 368 milioni di euro". In particolare, tra le misure più significative, sono stati erogati: 25,5 milioni di euro, a 1.267 giovani siciliani che, per la prima volta, hanno avviato un’azienda agricola, fattore questo che conferisce alla Sicilia il primato nazionale per numero di aziende gestite da giovani sotto i 35 anni; circa 106 milioni di euro agli agricoltori per la conversione o il mantenimento dell’agricoltura biologica, primato, tra le regioni europee, per superficie coltivata con metodo biologico, con 440 mila ettari complessivi. E ancora: oltre 56 milioni di euro alle aziende agricole per investimenti volti all’ammodernamento del sistema produttivo; 15 milioni per la diversificazione delle attività agricole, come agriturismi e agricoltura sociale; 85 milioni di pagamenti agro-climatici; 28 milioni a favore degli agricoltori che svolgono la loro attività in zone di montagna. Soddisfazione è stata espressa da Bandiera: "La Sicilia non restituisce somme all’Europa. Un plauso va rivolto al dipartimento agricoltura, guidato dal direttore Dario Cartabellotta e agli ispettorati dell’agricoltura di ogni provincia siciliana".