"Sento che si parla della riapertura dell’anno scolastico il 7 gennaio, queste sono cose che mi fanno impazzire. Come si fa a dire 'si apre' senza verificare il 3, il 4 gennaio la situazione? In Campania non apriamo tutto il 7". Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca a margine del vax-day all’ospedale Cotugno di Napoli.
"Si devono valutare i dati - ha detto - e l'idea di mandare a scuola il 50% degli studenti è un’idea che la Campania non condivide, valutiamo un passo alla volta il rientro, ma certamente non mandiamo in blocco il 50% a scuola".
Intanto, il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), in un rapporto pubblicato sul suo sito, ritiene che il ritorno nelle aule scolastiche a metà agosto in diversi paesi è coinciso con un generale rilassamento delle altre misure restrittivi in molti paesi, e non appare quindi essere stato un motore di contagio nella seconda ondata di casi osservata in molti stati europei ad ottobre.
Nel documento, che non considera l'impatto della variante inglese, di cui al momento non si hanno dati disponibili su questo fronte, si spiega che la chiusura delle scuole può contribuire ad una riduzione dei contagi da SarsCov2, ma da sola non basta a prevenire la trasmissione in comunità in assenza di altri interventi per limitare i raduni di massa. Si è infatti visto che il trend di casi segnalati da agosto tra gli adolescenti di 16-18 anni è paragonabile a quello osservato tra i giovani adulti di 19-39 anni, fascia in cui si è osservato un forte aumento durante agosto, continuato poi a settembre soprattutto tra i 40 e 64 anni e dai 65 anni in su. Insegnanti e operatori delle scuole non sono risultati essere a maggior rischio di infezione rispetto ad altri lavoratori.
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