"'Gli uomini passano, le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altri uomini', era solito dire Giovanni Falcone. Oggi possiamo con orgoglio affermare che le sue idee continuano a camminare sulle gambe di donne e uomini di 190 Paesi al mondo". Lo scrivono il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese e il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede in una lettera al 'Corriere della Sera' in occasione dei vent'anni della Convenzione di Palermo contro la criminalità organizzata transnazionale (Untoc), cui hanno aderito 190 Stati sui 193 dell'Onu. "Falcone comprese come solo una cooperazione internazionale che fosse la più ampia possibile avrebbe potuto infliggere pesanti sconfitte alle mafie", scrivono i tre ministri. "Poche settimane prima di essere ucciso, il giudice aveva partecipato a Vienna alla prima sessione delle Nazioni Unite sulla prevenzione del crimine e sulla giustizia penale e in quella sede chiese con forza un impegno globale nella lotta alla mafia". "Lo scorso ottobre l'Untoc - sottolineano - ha approvato la 'risoluzione Falcone' presentata dall'Italia, che riconosce il suo ruolo pionieristico e come il suo 'lavoro e sacrificio hanno aperto la strada all'adozione della Convenzione'. Alla luce della dimensione economica della criminalità organizzata, gli Stati-parte sono stati invitati a rafforzare la cooperazione ai fini della confisca di beni derivanti da attività delittuose, inclusi il riciclaggio e la corruzione, prevedendo altresì un uso sociale dei beni confiscati". "A marzo l'Italia parteciperà al XIV Congresso sulla Prevenzione del crimine e la Giustizia penale, che si terrà a Kyoto. In quella sede verranno messe a sistema le linee d'azione già sperimentate con la Convenzione di Palermo, guardando agli obiettivi dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile", spiegano Di Maio, Lamorgese e Bonafede. "Anche in vista di tale evento, nel ventesimo anniversario della Convenzione di Palermo vogliamo che emerga una rinnovata riflessione degli Stati-parte unita all'impegno di un ulteriore rafforzamento della cooperazione nella lotta alla criminalità organizzata in tutte le sue manifestazioni. Da parte nostra, non possiamo che assicurare che continueremo a livello internazionale un contrasto senza tregua a tutte le mafie. In questa azione lo Stato italiano è in prima linea".