Alla prova di settembre per le specializzazioni di Medicina, ci sono stati quasi 24 mila iscritti, "un grande sforzo organizzativo, vista la situazione sanitaria. Poi sono arrivati i ricorsi (legati a un errore dettato dalla procedura informatica in una domanda, ndr), il Tar, e ora il Consiglio di Stato. Purtroppo c'è un’enorme litigiosità su questi esami". Lo dice, in un’intervista al Corriere della Sera, il ministro dell’Università e ricerca Gaetano Manfredi. "Il Consiglio di Stato il 15 dicembre deve decidere se la graduatoria si fa contando tutte le domande o soltanto le 99 giuste - spiega -. A quel punto siamo pronti a fornire subito l’elenco". Se i tempi saranno troppo stretti, "rinvieremo l’inizio al 15 gennaio, per dare il tempo a chi deve cambiare città di sistemarsi". Dunque dal 15 gennaio 14.500 specializzandi "andranno in corsia, ma per il primo anno non avranno molta autonomia, perché devono imparare". Quest’anno le borse sono oltre 5000 in più dell’anno scorso. E anche per l’anno prossimo saranno 14.500 "in modo che si elimini quell'imbuto che negli anni scorsi non ci ha permesso di formare un numero adeguato di medici". Manfredi spera non ci siano troppe rinunce: "C'è sempre una quota del 10-20 per cento di specializzandi che non ottiene il posto che voleva". Quest’anno inoltre c'è stato "il più grande incremento di immatricolazioni all’università degli ultimi anni, oltre il 7 per cento". In Sicilia "si è avuto un più 12 per cento, perché probabilmente molti studenti sono rimasti vicino a casa", in Lombardia "c'è stato un più tre per cento, in parte dovuto anche all’aumento della no tax area che è ormai intorno ai 24-25 mila euro, a seconda degli atenei. A Perugia addirittura gli studenti sono aumentati del 30 per cento". Fra i temi dell’intervista anche lo scandalo dell’esame di Luis Suarez: "È stato molto grave: ne abbiamo approfittato per accelerare la riforma delle certificazioni per gli stranieri che si prestano a scorciatoie e a procedimenti poco trasparenti. Presto saremo pronti". Inoltre il piano nazionale della ricerca "è pronto, lo sta esaminando il Cipe". Le missioni principali sono legate all’Intelligenza artificiale, al biotech e all’energia. Si parla "di 15 miliardi per i prossimi sette anni a cui si aggiungeranno le risorse del Next Generation Eu". ANSA