Un protocollo nazionale che sia da guida per la riapertura delle scuole superiori in presenza a partire dal 7 gennaio: la proposta, a quanto si apprende, è stata avanzata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso della riunione nella quale si sta discutendo del nuovo Dpcm insieme a Regioni e Comuni.
Il 7 gennaio gli studenti delle scuole superiori torneranno in aula in una percentuale del 75% e non più del 50% come previsto dalla bozza del Dpcm. La modifica, secondo quanto di apprende da fonti di governo, è stata decisa nel corso della Stato-Regioni con l’esecutivo che ha accolto due richieste dei presidenti: chiarire l’inciso inserito nell’articolo 1 comma 9 lettera e - quello dove si parla di 'competizioni sportive di alto livello' - e sollecitare il Cts all’approvazione delle linee guida proposte dalla Regioni per l'apertura degli impianti sciistici.
"Condividiamo e apprezziamo la proposta del presidente del Consiglio Giuseppe Conte di definire, Governo, Regioni, Province e Città metropolitane, un protocollo nazionale che sia da guida per la riapertura delle scuole superiori in presenza a partire dal 7 gennaio. Si tratta di un obiettivo prioritario che dobbiamo centrare tutti insieme, per restituire ai 2 milioni e mezzo di studenti la possibilità di ritornare piano piano alla normalità della didattica".
È il commento del rappresentante UPI Luca Menesini in merito alla proposta avanzata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte in vista della riapertura delle scuole. "Quanto al Dpcm - ha detto Menesini intervenendo al tavolo - apprezziamo che il Governo abbia accolto la nostra proposta di riaprire in maniera graduale le scuole superiori. Il 7 gennaio le scuole saranno pronte ad accogliere i 2 milioni e mezzo di studenti medi in presenza in sicurezza".
"Durante l’estate - ha detto Menesini al presidente Conte - le Province hanno fatto un grande lavoro con investimenti di edilizia leggera o affittando spazi attrezzature, per rendere le scuole in sicurezza in linea con le richieste del CTS e del Governo. La riapertura in presenza dal 7 gennaio al 75% è una misura di equilibrio che ci permette di tenere insieme le esigenze di salute con le necessità di socialità e didattica che devono essere considerate una priorità. Troviamo positiva l'istituzione del tavolo di coordinamento ed è corretto che sia a livello provinciale: è la situazione ideale per le scuole superiori perché ci sono grandi differenze tra le grandi città e le piccole e a livello provinciale riusciamo a risolvere meglio le criticità. Certo, serve la massima collaborazione tra istituzioni per trovare le soluzioni più utili, per questo auspichiamo che i tavoli si aprano subito, già dai prossimi giorni, per riuscire a risolvere con anticipo i problemi che potrebbero ostacolare la ripresa a gennaio".
"Quanto infine alle chiusure e agli spostamenti previsti in ambito comunale - ha sottolineato il rappresentante dell’UPI rivolgendosi al presidente Conte - meglio sarebbe anche in questo caso la dimensione provinciale: l’Italia ha oltre 8.000 Comuni, molto diversi. La dimensione territoriale aiuta chi vive nei tanti comuni piccoli e piccolissimi".
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