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Furbetti dello smart working tra i dipendenti pubblici, Dadone: "Vanno licenziati"

«Lo smart working ha reso produttivi i dipendenti pubblici in una situazione la cui alternativa sarebbe stata chiudere gli uffici del tutto. Nella fase emergenziale sono emersi casi di eccellenza e situazioni di difficoltà, com'era naturale che fosse. Quando avremo lo smart working ordinario, ne testeremo i risultati. Tutte le ricerche, però, dimostrano che incrementa la produttività». Lo afferma la ministra della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone, in un’intervista al Tempo.

In merito ai furbetti del lavoro agile, «il furbetto è tale anche se lo si obbliga a stare alla scrivania o gli si mette una telecamera. Il furbetto va licenziato. Se pensiamo che crescano o diminuiscano in base alle scelte politiche generali e non in base alle scelte organizzative del dirigente, forse non abbiamo chiaro in mente cosa sia un ambiente di lavoro», sottolinea Dadone.

«Lo smart working è uno strumento molto potente in mano alla dirigenza, una modalità che funziona per obiettivi misurabili, capace di stanare chi batte la fiacca».

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