Coprifuoco e spostamenti limitati fra le regioni. Ma anche chiusure dei centri commerciali nel weekend, didattica a distanza per le scuole secondarie. Sono alcune delle misure del nuovo dpcm che dovrebbe entrare in vigore mercoledì.
Il vertice di questa mattina tra Conte e i capidelegazione ha messo tutti d'accordo dopo gli scontri di ieri. Dopo le riunioni, Conte ha esposto alla Camera i contenuti del nuovo dpcm.
Il governo, prevede di adottare a livello nazionale «limiti alla circolazione delle persone nella fascia serale più tarda", ha spiegato Conte. Ma le misure verranno modulate in base alle regioni e saranno più restrittive in quelle con rischi di contagio elevati. A livello nazionale chiuderanno nei giorni festivi e prefestivi i centri commerciali ad eccezione di negozi alimentari, parafarmacie e farmacie ed edicole dentro i centri. Chiuderanno i corner per le scommesse e giochi ovunque siano, chiuderanno anche musei e mostre.
"Lavoriamo insieme alle Regioni - è il ragionamento nel governo - ma non possono sottrarsi alle evidenze scientifiche". Una riflessione che la ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, ha fatto a denti stretti: "A indici di rischio differenti devono corrispondere misure diverse. Ognuno si assuma le sue responsabilità".
Il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, ha preso di mira i governatori di centrodestra: "Sono federalisti quando le cose migliorano. Centralisti quando peggiorano". Il nuovo Dpcm è stato al centro di una serie di vertici, uno via l'altro. Fra Regioni, Comuni, Province e governo prima, fra Conte e i capi-delegazione poi e infine fra Conte, i capi-delegazione e i capigruppo.
Prima che Conte andasse a riferire alla Camera, questa mattina si è svolto un nuovo incontro fra i ministri della Autonomie, Francesco Boccia, e della Salute, Roberto Speranza, con gli enti territoriali. Al tavolo con il governo, le Regioni hanno avanzato la proposta di limitare gli spostamenti degli over 70. Una misura sponsorizzata soprattutto da Lombardia, Piemonte e Liguria.
Mentre per Zaia la strada sarebbe quella di "decidere insieme" il quadro generale "e chi ritiene può aggiungere misure territoriali restrittive". Il puzzle è complesso e i tasselli non sempre combaciano. Ci sono sensibilità diverse fra Regioni di centrosinistra e di centrodestra, fra Regioni e governo, e anche in maggioranza, con Conte che vuole escludere un lockdown e qualche ministro, invece, più possibilista. Mentre Italia Viva si è detta subito contraria alla chiusura dei negozi alle 18. Sul tavolo c'è pure il tema scuola. Anche su quel fronte, il governo non esclude misure diverse da area ad area: "Non si deve prendere una decisione univoca - ha detto Boccia - ma deve dipendere dal grado di contagiosità in ogni regione". La ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina, ha chiesto al Cts di fornire i dati sui contagi nelle scuole. La sua intenzione è scongiurare nuove misure.
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