Disparità di trattamento tra i dipendenti dei beni culturali e indennità assegnate senza criteri oggettivi. Sono alcuni dei motivi che hanno spinto il Sadirs a non firmare gli accordi proposti dal dipartimento regionale dei Beni culturali che riguardano la performance 2019 e il piano straordinario festivi 2020. Si tratta di due accordi che valgono circa 2 milioni quello dei festivi e mentre la performance si aggira sui 5 milioni, somme erogate al lordo a un totale di 2.250 dipendenti.
Secondo il sindacato autonomo “si rileva un trattamento economico del personale a due velocità, cosa che si sta già verificando, con diverse criticità. Per quanto riguarda il piano straordinario del superamento dei festivi, lamentiamo ancora una volta la mancanza di una previsione da parte degli istituti delle esigenze. Riguardo alla performance 2019, questa si limita solo a dividere quanto assegnato a monte dalla Funzione pubblica a ogni dipartimento, per categoria, senza indicare alcun criterio oggettivo per l'attribuzione della premialità”. Restano inoltre forti criticità sulla carenza di personale.
“È evidente – scrive il Sadirs - che il poco personale rimasto non può più sobbarcarsi del peso della carenza di organico, facendosi abbindolare, per dover di cronaca si ricorda l'adesione è su base volontaria, da piani straordinari che non risolvono in maniera definitiva il problema”. Il Sadirs rileva inoltre “disparità di trattamento in special modo nei Parchi con gestione autonoma del bilancio” e ricorda come durante l’ultima contrattazione il Parco della Valle dei Templi ha dichiarato apertamente di avere difficoltà. All'assessore Samonà chiediamo una maggiore attenzione, presupponendo che nei prossimi mesi la situazione non potrà che peggiorare”.
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