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Coronavirus, Mauri: "Non ci sarà nuovo lockdown ma possibili chiusure locali"

Spaventa l'aumento dei contagi ma dal governo rassicurano: non ci sarà un nuovo lockdown. A sostenerlo il viceministro dell’Interno, Matteo Mauri, intervenendo al programma Radio anch’io su Rai Radio 1. «Escludiamo un lockdown generalizzato» nel caso in cui dovessero crescere ancora i contagi ma, ha detto, «se le cose vanno male si cercherà di chiudere il più possibile localmente, e questo vale anche per le scuole, per le singole classi».

«E' chiaro - ha poi aggiunto il vice ministro - che più i comportamenti sono corretti, più il distanziamento viene osservato, meno sono i contatti e più sarà facile, se dovesse essere necessario, chiudere singoli pezzi; altrimenti si dovranno chiudere pezzi sempre più grandi, per cui essere responsabili adesso significa evitare disastri domani, e sappiamo bene quanto questo incida anche dal punto di vista economico. Non ci si può lamentare dicendo 'vogliono farci chiudere' e poi mettere in campo dei comportamenti che come conseguenza possono avere esattamente quella. L’attenzione si è abbassata, la paura è diminuita e ne vediamo le conseguenze con gli infetti che sono cresciuti», ha continuato Mauri sottolineando che «non bisogna dunque abbassare la guardia».

Commentando l’ultimo Dpcm sulle misure di contenimento del Sars-Cov-2, l’esponente del Pd ha osservato: «Non si chiedono cose complicate: l’utilizzo della mascherina nei luoghi chiusi e nei luoghi aperti dove non è possibile mantenere la distanza di un metro e dalle 6 di sera alle 6 di mattina nei luoghi della movida, dove è impossibile non essere vicino agli altri. Purtroppo ho in mente delle immagini, che ho visto in tv e di persona, che sono assolutamente inaccettabili, anche perchè non è che stiamo chiedendo alla gente di stare a casa, anzi le persone possono fare quello che vogliono, ma chiediamo di difendersi e di difendere gli altri. Ci vuole un pò di fantasia per dire che sono misure liberticide». Per quanto riguarda gli spostamenti automobile, «se si riesce ad avere una presenza in diagonale dei passeggeri e dietro non si sta in tre persone allora va bene - spiega ancora Mauri - ma ovviamente con le protezioni delle vie respiratorie, e ora che il tempo lo consente anche con i finestrini aperti perchè la circolazione dell’aria è molto importante, e questo vale anche per i mezzi pubblici, dove se è garantito un flusso dell’aria dall’esterno ci sono le condizioni per riempire all’80% i posti a sedere e in piedi previsti dalla legge, che sono scritti all’interno del mezzo. Alcuni posti non saranno dunque utilizzabili, come quelli di fronte l’uno all’altro».

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