"Il mio non era un ultimatum. Un’ordinanza, per avere effetto, ha bisogno di una decorrenza e di una scadenza. Abbiamo dato 48 ore di tempo per potere liberare quei luoghi squallidi e potere consegnare gli esseri umani che ci sono dentro, circa duemila, che noi chiamiamo migranti ma sono esseri umani, per poterli ricollocare in altre parti d’Italia o, meglio ancora, in Stati membri che in questo momento si girano dall’altra parte perchè sembra che il problema della migrazione debba riguardare soltanto la Sicilia". Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ospite di Skytg24. A mezzanotte la sua ordinanza prevedeva che si sgomberassero gli hotspot e i centri di accoglienza.
"A questo provvedimento non si è arrivati senza parlare prima più volte con il Viminale. Non sono così sprovveduto. Ma la tensione in Sicilia sta crescendo - ha poi detto -. Alla scadenza delle 48 ore gli hotspot non sono stati liberati dalle forze dell’ordine... Capisco che possono esserci dei problemi logistici, che devono essere trovati dei luoghi in cui trasferire i migranti, ma per questo Roma avrebbe dovuto contattare la Regione... se il governo avesse chiesto 8-10 giorni di tempo non ci sarebbe stato alcun problema... invece il silenzio, l’arroganza, il mostrare i muscoli".
"Sono pronto anch’io a ricorrere ai giudici", ha aggiunto e ieri già parlava di questa possibilità, dicendosi pronto a reagire a fronte di questa "grave omissione".
"Ho parlato più volte col ministro Lamorgese - ha proseguito Musumeci - al quale ho dato piena disponibilità: il nostro servizio sanitario ha assicurato 11 mila interventi per gli immigrati". Per Musumeci, "è impossibile non raccogliere il grido d’allarme che proviene non solo dal presidente della Regione, ma anche dai sindaci. Noi non ci occupiamo di migranti. E’ una competenza del governo centrale, ma sono l’autorità sanitaria in Sicilia, soggetto attuatore dell’emergenze Covid, e devo attestare che i centri dove lo Stato ammassa migliaia di migranti, sono illegali. Se il governo dovesse dirmi che entro 8-10 giorni libererà quegli squallidi luoghi, non ci sarebbe problema, ma il governo tace da 48 ore, un silenzio assoluto: Con il ministro Lamorgese ho parlato l’ultima volta otto giorni fa e 15 giorni fa con il premier. Non è vero che manchi l’interlocuzione, Roma è stata colta impreparata da una vicenda che tormenta la comunità siciliana che non è razzista, ma che si sente abbandonata davanti all’indifferenza dello Stato centrale".
Ecco perchè, conclude Musumeci, "noi vogliamo perseguire l’unica misura che riteniamo possibile, a meno che lo Stato non ci chieda 8-10 giorni".
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