È bufera sul presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, dopo la firma dell'ordinanza sui migranti che prevede lo sgombero, entro 24 ore, degli hotspot siciliani. Le reazioni sono arrivante come una valanga. E mentre il centro destra plaude alla decisione del presidente, Pd, M5S e i partiti di sinistra insorgono.
«Condivisione e pieno sostegno all’iniziativa del Presidente Musumeci ed alla sua ordinanza di sgombero di tutti gli hotspot e i centri d’accoglienza presenti sull'isola. Basta col lassismo e col menefreghismo di Conte e del suo governo», dice l'assessore alle Autonomie Locali di Fi, Bernardette Grasso.
«La scelta di chiudere gli hotspot e i centri di accoglienza dei migranti fatta con la pronta determinazione dal presidente Musumeci è la giusta risposta della Sicilia al governo nazionale che assieme all’Europa hanno deciso di lasciare la nostra Isola da sola nella straordinaria gestione dell’emergenza migranti», concorda Manlio Messina, assessore del turismo, dello sport e dello spettacolo della Regione Siciliana.
«L'ordinanza del Presidente Musumeci mette il governo Conte con le spalle al muro: Roma non può più lavarsi le mani davanti all’emergenza migranti!», commenta l’onorevole Giusi Savarino di #diventeràbellissima.
E a fianco di Musumeci si schiera anche l'assessore alla Formazione Roberto Lagalla. «Se il governo nazionale, a seguito dell’ordinanza Musumeci, ritenesse di dovere solo ora rivendicare le proprie prerogative in materia di immigrazione e gestione dei migranti, incorrerebbe almeno in una caduta di stile, oltre che di sostanza».
Di diverso avviso il M5S. «Problemi reali, soluzioni farlocche, come sempre. Dopo la Finanziaria di cartone, costruita con i soldi del monopoli e della quale i siciliani non hanno ancora visto un euro, il presidente della Regione, tira fuori dal cilindro l’ennesimo coniglio geneticamente modificato, utile solo a catturare qualche titolo sui giornali e un pugno di like sui social, non certo a risolvere il problema degli sbarchi», è il duro commento del capogruppo del M5S all"Ars, Giorgio Pasqua.
Mentre Rifondazione comunista auspica una mobilitazione delle forze politiche e sociali progressiste e democratiche per il ritiro immediato dell’ordinanza.
Nettamente contrario al provvedimento del governatore anche il Pd: «se il Covid è tornato a girare in Sicilia è solo perché Musumeci, dopo avere fatto lo sceriffo per i mesi del lockdown, ha lasciato che l'estate isolana fosse senza regole», commenta Carmelo Miceli, Responsabile Sicurezza della Segreteria nazionale del partito.
E l’ordinanza del governatore non piace nemmeno al sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna. «La politica è un’attività complessa - dice- perché ha lo scopo primario di trovare soluzioni ai problemi e non può limitarsi, soprattutto da parte di chi riveste cariche istituzionali importanti, a mere elencazioni di manifestazioni di volontà».
«Pur tralasciando per un attimo l’ovvia impugnativa del Consiglio dei Ministri - prosegue il primo cittadino di Pozzallo - ma si può ritenere attuabile una Ordinanza che in sole 24 ore prevede lo spostamento - verso dove non si sa - di tutti i migranti presenti nel territorio ed impone il divieto - con quali modalità non si capisce - di ingresso nell’isola agli stessi?».
Sul piede di guerra anche il parlamentare del Pd Fausto Raciti. "Chi non rispetta questa previsione sarà punito. Ma punito chi? E questa ordinanza è rivolta a chi?», scrive su Facebook.
«Ai prefetti, che sono un organo del governo e possono prendere ordini solo dal ministro degli Interni? Ai comuni o alla regione, che non hanno la facoltà di derogare ad una materia di legislazione esclusiva dello stato, quale è quella inerente lo status dei migranti? A chi allora?», prosegue.
Fabrizio Ferrandelli , consigliere comunale di Più Europa definisce «grave e insensata» la decisione di Musumeci, mentre di «pura propaganda» parla la Cgil.
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