"La questione degli sbarchi, unita al rischio sanitario con la pandemia è un tema di sicurezza nazionale. Quanto accaduto a Caltanissetta e a Porto Empedocle deve far pensare, i cittadini chiedono giustamente delle risposte e il dovere di uno Stato è darle quelle risposte, lavorando per risolvere il problema alla radice". Ad affermarlo il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in un’intervista al "Corriere della Sera".
"C'è una fase di instabilità politica in Tunisia che sta alimentando gli arrivi verso l’Italia e noi - aggiunge - non dobbiamo pensare a come fermare gli sbarchi, ma a come bloccare le partenze. Questo è il nodo che stiamo affrontando già a livello governativo. Anche perchè la Tunisia è un Paese sicuro e chi parte per l’Italia viene rimpatriato. Non sarà regolarizzato nessuno".
"Bisogna lavorare subito ad un accordo con le autorità tunisine affinchè sequestrino in loco e mettano fuori uso barchini e gommoni utilizzati per le traversate, perchè le imbarcazioni che stanno arrivando sono di questo tipo qui, cosiddette fantasma, spesso fuggono ai radar".
Per il ministro "l'Ue deve rispondere", "noi chiediamo semplicemente che siano rispettati i patti". "La redistribuzione era già in vigore, poi sospesa durante il picco della pandemia, ma ora - conclude Di Maio - il picco fortunatamente in Italia è passato e il nostro confine meridionale, lo ricordo, è un confine europeo oltre che italiano".
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