“Dei privilegi non sappiamo che farcene, ma sui diritti dei lavoratori non arretriamo di un millimetro. Sulla riforma della pubblica amministrazione regionale diremo la nostra”. È questo il messaggio che il segretario generale della Cisl Fp Sicilia, Paolo Montera, ha lanciato nel corso del Consiglio generale della federazione regionale. Un momento di riflessione sulla situazione politico-sindacale della Sicilia e sulla pubblica amministrazione dell’Isola che si è svolto alla presenza dei segretari generali della Cisl Sicilia, Sebastiano Cappuccio, e della Cisl Fp nazionale, Maurizio Petriccioli. Entrambi hanno offerto a Montera pieno sostegno e collaborazione per portare avanti un progetto di riforma a lungo termine. “Quello che sta accadendo in Sicilia, con il presidente della Regione Nello Musumeci e l’assessore per la Funzione pubblica, Bernardette Grasso, che sparano a zero sui propri dipendenti, non ha eguali nel resto d’Italia. Verosimilmente – prosegue Montera – questa macchina del fango altro non è se non lo specchio delle incapacità del governo che tenta di ritorcere contro i lavoratori la propria inconcludenza”. Il segretario della Cisl Fp Sicilia ha elencato alcune delle mancanze più gravi del governo regionale rispetto al pubblico impiego: l’ipotesi di rinnovo del contratto della dirigenza 2016-2018 siglata più di sei mesi fa e ancora dormiente, nessuna copertura finanziaria per il rinnovo dei contratti 2019-2021 e per la riclassificazione di tutto il personale regionale, nessuna innovazione in campo tecnologico e digitale. “Dov’è finito tutto il riformismo che il presidente Musumeci vantava durante la campagna elettorale?”, chiede Montera. Che, infine, annuncia: “Dopo le ferie presenteremo un nostro progetto per la riforma della pubblica amministrazione e allora vedremo chi ha davvero intenzione di muoversi in questa direzione”. Completo sostegno da parte del leader della Cisl siciliana, Cappuccio: “Trovo che le esternazioni di Musumeci siano state strumentali, non condivisibili e del tutto sbagliate. Bisogna fermare subito questa modalità di intervento. La ripresa economica del Paese, e quindi della nostra regione, passano senza dubbio dalla pubblica amministrazione, serve quindi un piano che incentivi sburocratizzazione e digitalizzazione”. “Riformare la pubblica amministrazione – ha concluso Maurizio Petriccioli – significa restituire valore e dignità non solo ai lavoratori, ma anche ai servizi rivolti ai cittadini. È tempo di andare oltre l’idea ottocentesca di apparato amministrativo e avviare una macchina moderna e funzionante”.