"Così come è arrivata è andata via, nell'indifferenza totale dei cittadini, dei dirigenti e militanti della Lega della Provincia di Palermo. E’ di tutta evidenza che le opinabili ragioni addotte dalla Caronia a sostegno della sua uscita dal partito, dopo una fulminea apparizione, sono inconsistenti e contraddittorie, essendo invece noto che la deputata regionale aveva aderito alla Lega per assecondare la sua spasmodica ambizione politica. Ma ciò non poteva essere assecondato dalla Lega che, notoriamente, è un partito che attribuisce ruoli e funzioni solo dopo un'attenta valutazione e secondo criteri di riconosciuto impegno e quindi di meritocrazia". Lo scrive in una nota l'avvocato penalista Stefano Santoro, responsabile del dipartimento Giustizia della Lega in Sicilia, dopo l'addio alla Lega della deputata regionale Marianna Caronia, consigliere comunale a Palermo. Il suo addio alla Lega segue quello di Giovanni Bulla, tornato nell’Udc e quindi restano adesso due i leghisti a Sala d’Ercole, Antonio Catalfamo e Orazio Ragusa. È durato solo pochi mesi il rapporto con il Carroccio per la deputata ex Forza Italia ed ex Udc che aveva contestato in modo aspro e deciso il neo assessore leghista Alberto Samonà.