Non c’è accordo sull’apertura dei musei nei festivi e si va verso la chiusura dei siti culturali. Dalla riunione di oggi al dipartimento regionale dei Beni culturali è arrivata una fumata nera in merito alla possibilità di trovare un accordo per derogare al limite annuo di un terzo dei festivi durante i quali i regionali possono lavorare, limite previsto dal contratto.
Il Sadirs, per voce di Peppino Salerno e Pippo di Paola, ricorda che “sono ancora fermi i pagamenti delle indennità delle 2019, spettanze dovute per i sacrifici fatti, e non si può chiedere continuamente ai lavoratori uno sforzo senza alcuna retribuzione". In tutto sono circa 700 i lavoratori in attesa di indennità che in media si aggirano tra 3 e 4 mila euro.
"Peggio ancora - dice il Sadirs -, non solo questi lavoratori hanno garantito l’apertura dei musei la domenica e i festivi lo scorso anno senza ricevere un euro di indennità aggiuntiva, ma sono pure accusati di essere fannulloni. Questo è il risultato di una politica fallimentare dell’assessorato e del governo nonostante la disponibilità e la buona volontà del personale, che ha sempre lavorato con coscienza e nell’interesse della pubblica amministrazione. Evidentemente tutto questo non è stato compreso”. Il Sadirs quindi ribadisce che “fino a quando non si avranno notizie certe, non firmeremo nessun nuovo accordo”.
La decisione sul piano straordinario 2020 è stata quindi rinviata alla prossima settimana. Il dirigente generale andrà nei prossimi giorni alla Funzione pubblica per sollecitare i pagamenti delle indennità 2019 e a cercare di risolvere il problema del pagamento del piano straordinario dei festivi attraverso il superamento del limite di un terzo. Ad oggi quindi nessuna novità sui pagamenti e bisognerà aspettare i tempi della ragioneria della Funzione pubblica. Lunedì prossimo sapremo cosa risponderà la Funzione Pubblica, e di conseguenza verranno prese le determinazione”.
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