«Si apre una fase del tutto nuova per l’economia della Sicilia, come si vedrà drammaticamente appesantita dagli effetti della crisi post-pandemica e dalle misure di contrasto alla diffusione del Covid19. Una crisi che per la morfologia del tessuto economico ed imprenditoriale avrebbe avuto necessità di misure statali specifiche, riequilibrate per quanto possibile dagli interventi regionali per famiglie, imprese ed enti locali». E’ quanto si legge nella prefazione del Defr 2021-2023 dell’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao. "Ci vuole uno sforzo straordinario per ripensare il futuro della nostra Regione dopo la crisi - scrive Armao - uno sforzo che unisca le migliori energie, l’innovazione, la resilienza, la capacità di credere in un futuro che tragga forza da un passato straordinario, come sempre la Sicilia ha dimostrato di saper fare, con i suoi valori, con un’inappagata voglia di riscatto». E ancora: «La pandemia da Covid19 e gli effetti economici congiunturali hanno determinato un aggravamento della già persistente precarietà sociale con effetti inibitori sul desiderio di avvenire» e «tale pernicioso effetto indotto dispiega i propri effetti pregiudizievoli sulle famiglie come sulle imprese». «Una crisi che se potrà avere effetti sostanzialmente analoghi sul piano quantitativo a quella sofferta al livello nazionale, incide su un tessuto economico ed imprenditoriale di gran lunga più debole e stressato sul piano finanziario, ma sopratutto - sostiene Armao - con previsione di percussione più duratura, in considerazione dei ridotti e differiti margini di reazione alla crisi delle aree più fragili». E allora «per invertire la tendenza sono necessari sostegni finanziari efficienti e tempestivi nell’immediato, proprio per far fronte agli effetti più devastanti e paralizzanti della chiusura delle attività e della vita sociale, ma sopratutto investimenti che rimettano in moto l’economia regionale che corre il rischio di avvilupparsi in una sindrome depressiva». (ANSA).