"Sì, andremo. Perchè il Paese ne ha bisogno. Il centrodestra torna a quel tavolo, ma per confrontarsi sui fatti. Abbiamo detto no alle passerelle in villa: quelle non ci interessano. Se si aprirà un dialogo vero a Palazzo Chigi, allora di proposte serie ne porteremo venti. Siamo stati lì già tre volte. La prima a marzo, quando denunciammo i rischi legati al decreto sulla Cassa integrazione. Restammo inascoltati". Così parla il leader della Lega, Matteo Salvini. "C'è un Paese fermo: Ilva, Alitalia, Autostrade. Qui non si tratta di dare spallate, ma di far ripartire l’economia paralizzata dalle divergenze pd-5S - spiega Salvini -. E poi, se si può votare senza rischi il 20 settembre per le Regioni, non vedo quale sia il problema per le Politiche". "Qui - aggiunge - si rischiano 3 milioni di disoccupati, a sentire Confindustria, e questi pensano di tirare a campare per il Quirinale. In ogni caso li avverto fin d’ora: da qui ai prossimi mesi il centrodestra avrà i numeri in aula per essere determinante e cambiare gli equilibri". "Nel Pd - sottolinea il leader della Lega - almeno in cinque si contendono il Colle, ma possono mettersi l’anima in pace. Il presidente sarà eletto con molta probabilità coi voti di tutti, tranne che del Pd, che lavora per averne uno a suo piacimento". «Di errori, certo, ne faccio anche dieci al giorno, ne commetto come tutti quelli che compiono delle scelte. Ma resto alla guida del partito che secondo l’ultimo sondaggio Swg ha 8 punti di vantaggio sul Pd», dice Salvini, che spiega: «Io sto lavorando da parecchi mesi a un progetto di governo. Stavolta saremo pronti e strutturati. Sto incontrando in via riservata ambasciatori, imprenditori, sindacalisti, perfino uomini di Chiesa. Lavoro a un progetto per l’Italia dei prossimi 30 anni».