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Pieni poteri a Musumeci per le emergenze, passa all'Ars la legge sulla semplificazione burocratica

Con l’aiuto dei 5 grillini dissidenti e i voti di 4 deputati di Italia Viva, Nello Musumeci ha ottenuto il via libera dell'Ars a una norma che gli affida poteri speciali durante le emergenze e lo stato di crisi che lui stesso potrebbe dichiarare. Il presidente della Regione ha così la facoltà di nominare commissari e soprattutto di derogare a tutte le leggi regionali vigenti.

Antonello Cracolici e Giuseppe Lupo del Pd hanno duramente contestato la norma che concede un potere enorme al governatore: «È una legge liberticida – ha urlato in aula Cracolici – che assegna poteri mai visti. In nome di una emergenza autodichiarata si potrà derogare a tutte le leggi. Secondo me neanche il governo si rende conto di cosa si sta mettendo in mano». Cracolici si è spinto a prevedere che «le deroghe finiranno nel mirino della magistratura perché si scontreranno con i principi cardine della democrazia».

La norma è stata inserita in extremis su un testo che era nato per introdurre varie semplificazioni agli iter burocratici e sul quale c'era ampia convergenza. Musumeci ha poi fatto approvare in giunta il proprio testo per modificare quello su cui l’Ars era pronta a pronunciarsi. Alla fine l’intera legge è passata con 32 voti a favore e 24 contrari. 

Ma oltre ai poteri speciali per Musumeci, la legge approvata snellisce la burocrazia e interviene su appalti e iniziative imprenditoriali introducendo una generalizzazione del silenzio-assenso e allargando il campo dei requisiti autocertificabili quando si chiedono autorizzazioni.

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