«Crediamo nello spirito europeo, ma siamo pronti a chiudere le frontiere a chi non ci rispetta». È quanto afferma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in merito alle chiusure dei flussi turistici annunciate da alcuni Paesi. "La partita si aprirà il 3 giugno - spiega in un’intervista al Corriere della Sera - perché andare a trattare con uno Stato estero mentre noi abbiamo ancora delle regole restrittive è complicato». «Crediamo nella collaborazione ma anche nella reciprocità. È lo spirito che porterò nei miei viaggi in Germania, Slovenia e Grecia», afferma Di Maio. «L'Italia si è distinta per la trasparenza e i nostri dati sono molto confortanti. Non vogliamo sollevare polemiche, ma se qualcuno pensa di chiuderci la porta in faccia solo per i propri interessi, allora risponderemo. Davanti ai personalismi la porta la chiuderemo anche noi». Il ministro parla di «dialogo costruttivo da parte di molti Stati. Con il collega tedesco Mass i rapporti sono ottimi, il 5 andrò a Berlino per discutere di Libia e flussi turistici. Di fronte alle nostre preoccupazioni su presunti corridoi sulla base di accordi bilaterali, la Germania ci ha rassicurato». Quanto alla Grecia, «sentirò oggi stesso il mio omologo. Inoltre il 9 sarò ad Atene per mostrare, dati alla mano, la situazione reale in tutte le nostre regioni». Sui governatori restii alle riaperture, «se ognuno assume scelte individuali risulta difficile comunicare all’estero il reale stato di salute del Paese», osserva. In merito all’appello di Nicola Zingaretti per un clima di concordia nazionale, «lo chiedo da settimane. Sono d’accordo, non è questo il momento delle polemiche. Il Paese non merita un clima perenne da campagna elettorale», commenta l’esponente del M5s, che ribadisce il no al Mes. Sulla proposta di Dario Franceschini per un patto permanente tra Pd e Movimento, «col ministro Franceschini andiamo molto d’accordo e l’esecutivo sta lavorando bene. Ovviamente ogni caso è a sé. Ora è importante concentrarsi sul presente». ANSA