«Occorrerà verificare la provenienza, l’esistenza di eventuali casi sospetti nel nucleo familiare, indicare giorno dopo giorno la tracciabilità della presenza del turista»: sintetizza così le regole per chi arriverà in Sicilia a trascorrere le vacanze da altre regioni il governatore Nello Musumeci, in un’intervista al Corriere della Sera. «Ricordo soltanto che siamo al centro di una pandemia e che tutto il resto appare davvero piccola cosa», ha aggiunto Musumeci. «Non sto parlando di libera circolazione», ha detto rispondendo all’osservazione del ministro Boccia che questa è materia dello Stato, «ma di chi liberamente viene in Sicilia e accetta la collaborazione con le autorità sanitarie locali». «I dipartimenti Salute e Turismo della mia regione stanno lavorando a un protocollo», ha ricordato il governatore, «la parola d’ordine è riaprire in sicurezza. Anche se il mondo scientifico ci ripete che la sicurezza al cento per cento non esiste». «Dio sa quanto mi senta legato ai lombardi. Mio fratello da mezzo secolo vive a due passi da Monza. Ma anche Sala sa che un protocollo di sicurezza è interesse del viaggiatore», ha sottolineato il governatore, che precisa di non voler mettere tutti in quarantena: «Ovviamente no - spiega - Ma 'Sicilia sicura' è il nostro motto».