«Stiamo lavorando su alcune proposte di allentamento delle misure, in modo da poter convivere con il virus nei prossimi mesi in condizioni di massima sicurezza, tenendo sotto controllo la curva epidemiologica e le condizioni di stress del sistema sanitario e ospedaliero locale». Così il premier Giuseppe Conte in un’intervista al Giornale parla della Fase 2, e fa presente - rivolgendosi anche agli organi di informazione - che «nei prossimi giorni saremo in condizione di offrire a tutti gli italiani un piano chiaro e, quindi, informazioni certe».
Poi sottolinea che le task force sono soltanto due: una per l'emergenza sanitaria, e una composta da esperti per la ripartenza, guidata da Vittorio Colao (che non pensa voglia far parte della squadra di governo). Il premier parla anche delle misure messe in campo finora per l'economia, che valgono 750 miliardi, e della discussione sulle «responsabilità» dell’emergenza in Lombardia, discussione che "andrà affrontata a tempo debito» e spiega che «nessuno si sottrarrà alle proprie».
Il presidente del Consiglio argomenta di preferire un governo politico che dovrà rispondere agli elettori, e che i governi di unità nazionale sono «molto improbabili in concreto». Ricorda che il suo esecutivo sta «operando con coraggio e determinazione».
«Quel che serve davvero al paese è avere un governo sostenuto da forze che maturino la piena convinzione che l’opera di ricostruzione sarà tanto più efficace se tutti lavoreremo nella medesima direzione con forte coesione e lungimiranza questo compito deve spettare alla politica intesa con la P maiuscola, non può essere affidato a governi tecnici sul presupposto che le forze politiche non siano disponibili ad assumersi la responsabilità delle scelte anche molto difficili che il paese è chiamato a compiere».
«Io sono sempre per un governo politico che ci mette la faccia», ha detto Conte, «e dovrà risponderne agli elettori. Quanto i governi di unità nazionale, sono formule astratte molto improbabili da perseguire in concreto, basti considerare le divisioni che ci sono manifestate evidenti anche nella fase più acuta dell’emergenza. In realtà questo governo sta operando con coraggio e determinazione», ha aggiunto Cont
Quanto al Mes, osserva che il negoziato si annuncia molto difficile, ma resta fiducioso: «il governo e la maggioranza che lo sostiene sono compatti nel chiedere all’Europa di liberare la sua forza economica come fanno Cina e Stati Uniti, di mettere sul tavolo meccanismi nuovi per una risposta comune all’emergenza economica. Non abbiamo da affrontare un semplice compitino di matematica o una questione meramente contabile».
Sul rapporto con le opposizioni, pensa che possa dare frutti se non ci sono «ambiguità», e aggiunge di aver «apprezzato l'atteggiamento costruttivo di Forza Italia». «Il mio approccio è sempre stato trasparente e corretto con tutti. Il confronto rimane aperto anche adesso, confidando che ci sia la effettiva disponibilità delle opposizioni. Quanto a me, non mi impressionano neppure gli insulti. Intervengo solo quando, come è successo da ultimo, vedo che alcuni esponenti delle opposizioni lanciano una campagna di false accuse che rischia di dividere l’Italia tra opposte tifoserie».
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