Coronavirus, la Regione vuole misure più soft in Sicilia: atteso il parere del comitato scientifico
Il comitato tecnico-scientifico per l'emergenza coronavirus in Sicilia è riunito in seduta permanente dalle 18 di ieri dopo un confronto con i vertici dell'assessorato alla Salute. L'obiettivo è fornire al governo regionale un proprio parere sugli scenari progressivi di fine lockdown nel territorio siciliano. In una nota, la Regione spiega che "il confronto fra gli esperti, coordinati dal commissario Antonio Candela, servirà a definire le più adeguate strategie di intervento per 'Fase 2' relativa alla ripresa delle diverse di attività sociali, lavorative, produttive e ricreative. L'obiettivo del comitato sarà determinare ogni criterio scientifico utile a garantire una graduale riapertura in sicurezza. In base alle risultanze del Comitato, il governo della Regione assumerà le decisioni per l'allineamento al Dpcm vigente e valuterà, già per i prossimi giorni, l'adozione di ulteriori misure di alleggerimento". Le Regioni, infatti, non possono ampliare le decisioni assunte dal governo nazionale sulle aperture delle attività, però possono valutare degli step di apertura confrontandosi con Roma e su basi scientifiche. Già ieri l'assessore Ruggero Razza aveva esposto la posizione della Regione, soprattutto nell’ipotesi che lo Stato possa prorogare oltre il 3 maggio le misure restrittive, "mentre la nostra posizione è che non si può andare oltre a quella data - ha detto Razza -, perché in Sicilia ci troviamo in una condizione epidemiologica diversa da quella di altre regioni".