Conte prepara il nuovo decreto, i sindacati: "Vuole prolungare il lockdown fino al 3 maggio"
Il governo prepara il nuovo decreto. Al termine di una riunione di circa due ore in videoconferenza con le parti sociali è emersa l'intenzione di prolungare il lockdown fino al 3 maggio. A quanto si apprende Conte ha spiegato che il governo non è nelle condizioni, al momento, di riaprire le attività produttive perché rischieremmo di far risalire la curva dei contagi e di vanificare i risultati che abbiamo ottenuto con le misure messe in atto. Secondo fonti sindacali si valuta la possibilità di poche riaperture mirate nell'ambito dei codici Ateco delle attività essenziali. Nei prossimi giorni - si spiega - verrà istituito un gruppo di lavoro per prefigurare le condizioni per una riapertura progressiva. Il nodo della sburocratizzazione è stato tra i temi affrontati nella riunione di oggi su iniziativa della sindaca di Roma Virginia Raggi: servono più deroghe in capo ai sindaci sulle procedure di gara, con il cantiere per il Ponte di Genova come modello, è stato il suo ragionamento. Mozione appoggiata in pieno anche dal vicepresidente dell'Anci, il sindaco di Biella Roberto Pella. E, secondo quanti si apprende, il premier non ha chiuso assicurando i suoi interlocutori che il governo sta lavorando su quest'ipotesi, per consentire una ripresa la più rapida possibile. Il capo del governo, spiega chi ha partecipato all'incontro, ha assicurato un percorso di massima condivisione per la preparazione della fase 2, con la messa in campo, a breve, di un gruppo di lavoro che istituisca un raccordo costante con enti locali e associazioni di categoria. Tra i temi oggetto del dibattito, inoltre, quello della riapertura delle attività produttive. Più di un interlocutore ha posto al premier - presenti per il governo anche i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza - il rischio che, con una chiusura troppo lunga, tante aziende perdano quote di mercato sull'export e commesse internazionali. Mentre il governatore dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha sottolineato l'opportunità di permettere l'ingresso nelle aziende per le operazioni si sanificazione e per la manutenzione.