L’Italia chiude i porti alle navi delle ong a causa dell’epidemia da coronavirus. Lo prevede un decreto, ancora in forma di bozza, messo a punto dei ministeri degli Esteri, Trasporti, Interno e Salute.
«Per l’intero periodo di durata dell’emergenza sanitaria nazionale derivante dalla diffusione del virus Cvid-19 - si legge - i porti italiani non assicurano i necessari requisiti per la classificazione e definizione di Place of safety ('luogo sicuro'), in virtù di quanto previsto dalla Convenzione di Amburgo, sulla ricerca e il salvataggio marittimo, per i casi di soccorso effettuati da parte di unità navali battenti bandiera straniera al di fuori dell’area Sar italiana». L’articolo 2 del decreto indicano che le le «disposizioni del presente decreto producono effetto dalla data della sua adozione e per la durata del periodo di emergenza sanitaria».
Il provvedimento, che reca la data del 7 aprile 2020 e un numero di protocollo, arriva nel momento in cui la nave della ong Alan Kurdi, con a bordo 150 migranti, è in attesa al largo di lampedusa dell’assegnazione di un porto di sbarco. La bozza di decreto è siglata dai quattro ministri interessati: Luigi Di Maio, Paola De Micheli, Luciana Lamorgese, Roberto Speranza.
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