Martedì 24 Dicembre 2024

Pronto un altro decreto sul Coronavirus, Razza: sulla Sicilia errati i dati diffusi da Roma

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo dpcm con le misure per il contenimento dei contagi da Coronavirus. Intanto la Regione precisa che "i dati sui casi positivi al Coronavirus della Sicilia, diffusi poco fa dalla Protezione civile nazionale, sono errati", dice l’assessore regionale alla Salute in Sicilia, Ruggero Razza. "Fino a oggi - prosegue il componente del governo Musumeci - la Regione ha trasferito a Roma sei campioni e un settimo, anch’esso sospetto positivo, sarà inviato domani. Ci viene riferito che nel calcolo fatto a Roma, probabilmente, sono stati sommati i casi positivi con quelli guariti. Abbiamo aderito alla richiesta di uniformare la comunicazione, affidando ogni informazione a livello centrale, per questo auspico che si faccia maggiore attenzione, altrimenti torneremo a fare da soli". LE MISURE - Sono "inefficaci" tutte le ordinanze dei sindaci i materia di Coronavirus in contrasto con le misure prese dal governo. Lo prevede una norma nell'ultima bozza del decreto legge approvato venerdì. Per fermare iniziative fuori asse, si prevede che dopo "l'adozione delle misure statali di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 non possono essere adottate e sono inefficaci - recita la norma - le ordinanze sindacali contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l'emergenza in contrasto con le misure statali". In bar, ristoranti, pub, negozi, cinema, musei, chiese o altri luoghi di culto, l'apertura sarà "condizionata" all'adozione di misure che evitino assembramenti di persone. Inoltre, in questi stessi luoghi, bisognerà da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare il cosiddetto "droplet", ovvero la distanza di almeno un metro tra le persone, prevede la bozza del Decreto in merito alle nuove disposizioni sull'emergenza Covid-19 e che riguardano - secondo il documento - le province di Bergamo, Lodi, Piacenza, Cremona e nelle città di Savona e Pesaro-Urbino. Fino all'8 marzo viene confermata dal Dpcm la sospensione degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, oltre che nelle province di Savona e Pesaro e Urbino, prevede la bozza del decreto, che però consente lo svolgimento delle competizioni a porte chiuse. Inoltre, è fatto divieto di trasferta ai tifosi residenti nelle stesse regioni e province per la partecipazione ad eventi e competizioni sportive che si svolgono nelle restanti parti d'Italia. Sospensione, fino all'8 marzo, di tutte le manifestazioni organizzate di carattere non ordinario nonché degli eventi in luogo pubblico o privato ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico o sportivo e religioso anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titoli di esempio, grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose. Tornando al decreto, non sono interessati solo i locali. In quelle stesse regioni anche gli eventi sportivi di ogni ordine e disciplina, come ad esempio alcuni match della serie A di calcio, saranno sospesi fino all’8 marzo. Sarà però consentito lo svolgimento delle competizioni a porte chiuse. Inoltre, è fatto divieto di trasferta ai tifosi residenti nelle stesse regioni e province per la partecipazione ad eventi e competizioni sportive che si svolgono nelle restanti parti d’Italia. E anche il Friuli Venezia Giulia, sulla scia di quanto già stabilito per le tre regioni cluster nel Dpcm, ha prorogato la sospensione delle attività scolastiche per un’altra settimana sette giorni con un’ordinanza del governatore, Massimiliano Fedriga. Nella Regione si sono registrati nuovi casi di contagio nelle ultime ore. Ad essere coinvolti dai nuovi provvedimenti sono anche i comprensori sciistici nelle zone più colpite dal coronavirus, che resteranno aperte ma a condizione che il gestore provveda alla limitare l’accesso agli impianti di trasporto - funicolari, funivie o cabinovie - con una presenza massima di persone pari ad un terzo della capienza. La chiusura di palestre, centri sportivi, piscine, centri culturali e ricreativi riguarda invece la sola Regione Lombardia e la provincia di Piacenza mentre almeno fino al prossimo week end, nelle province di Bergamo, Lodi, Piacenza e Cremona è prevista anche la chiusura dei negozi all’interno dei centri commerciali e dei mercati, ad esclusione dei punti vendita di generi alimentari e farmacie. Restano isolate le "zone rosse", dove sono diciotto i denunciati pizzicati dalle forze dell’ordine - in Provincia di Lodi - che hanno cercato di eludere i controlli: alcuni cercando di andare in esercizi pubblici uscendo fuori dal territorio, altri tentando di entrarvi per andare a trovare parenti.

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