"Reddito di cittadinanza a un mafioso": dopo l'attacco di Renzi si accende lo scontro nel governo
Sul reddito di cittadinanza le polemiche non finiscono mai, ed è ancora una volta Matteo Renzi ad accenderle, dopo le dichiarazioni sul sussidio dato anche a Gaetano Scotto, reggente della cosca dell'Arenella di Palermo, arrestato nel corso di un'operazione della Dia. "Sul reddito di cittadinanza, se ci sono 2.300.000 persone che ricevono il Reddito di Cittadinanza e solo 39 mila hanno trovato lavoro (meno del 2%) significa che il Reddito di Cittadinanza non funziona. O si cambia o si elimina, perchè così non va", ha detto Renzi, che poi ha voluto mandare un altro messaggio al premier Giuseppe Conte, che incontrerà la settimana prossima. "Noi diciamo no a provvedimenti giustizialisti voluti dai Cinque Stelle. Il Premier usa parole molto dure contro Italia Viva. Noi rispondiamo che non vogliamo la crisi ma non siamo disponibili a diventare populisti. Il Pd teorizza: buttiamo fuori Italia Viva dal Governo e prendiamo i responsabili di Forza Italia. Noi diciamo: se questo è ciò che volete, ok. Possiamo perdere le poltrone, ma non possiamo diventare grillini». Così Matteo Renzi sintetizza nella sua newsletter una settimana di scontro politico nella maggioranza. "Questa è la realtà ad oggi. Ne parleremo col Premier Conte e decideremo cosa fare. Per noi le idee vengono prima delle poltrone. E non stiamo al governo a tutti i costi, ma solo se possiamo fare cose giuste», aggiunge Renzi. Ok del premier: "Renzi mi ha chiesto un incontro - ha detto il capo del governo - e ho già risposto che sono ben disponibile, la mia porta è sempre stata aperta e sarà sempre aperta: sicuramente ci vedremo la settimana prossima". Le dichiarazioni di Renzi su reddito di cittadinanza e riforme non sono state ufficialmente commentate dai vertici M5S perché - spiegano fonti qualificate - "non c'è nessuna ragione per dire qualcosa o replicare". "Il reddito non è stato posto come questione al momento della stesura dei punti del programma di governo e sta dando risultati positivi: si va avanti, eventualmente, per migliorarlo". Sulle riforme, si ricorda, «solo lunedì scorso si è tenuta riunione di maggioranza in cui tutti, compresa Iv, hanno convenuto di andare avanti sul percorso già tracciato". "Il reddito di cittadinanza non si tocca", dice però la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, pochi minuti dopo che Matteo Renzi aveva indicato tra le priorità di Italia Viva la sua revisione. "E' una misura che sta avendo ottimi risultati - spiega - e quindi ovviamente non si tocca. I risultati - sottolinea - sono stati certificati pochi giorni fa, sono ottimi dal punto di vista del contrasto alla povertà e sui consumi. Ora - continua la ministra - stiamo lavorando ad un progetto che si pone di dare la possibilità a chi si trova in una situazione di emergenza sociale non solo di avere il sostegno al reddito, ma di essere accompagnato anche in un percorso che porti ad un inserimento sociale e lavorativo". Secondo un sondaggio EMG Acqua a proposito del reddito di cittadinanza, che compie un anno, il 47% degli intervistati ha risposto che "va abolito", il 36% che "va modificato" e per il 12% "va mantenuto". Tra gli elettori del M5S il 47% ha risposto che "va modificato". Il 5% preferisce non rispondere.