Sei ore di confronto, a tratti anche acceso nei toni, non è ancora servito a compattare il gruppo parlamentare del M5s. I deputati, che si sono affrontati nel faccia a faccia concluso ieri a tarda sera, si rivedranno oggi per proseguire la discussione nel tentativo di trovare una linea comune, fermo restando le visioni differenti, in una fase di estrema fibrillazione per il movimento, tra gli «oltranzisti» e l'ala più conciliante nei rapporti da tenere con la maggioranza e il governo su norme generaliste.
Si cerca di trovare un punto di svolta che appare complicato. Rispetto alla legislatura precedente quando il gruppo comunque, nonostante liti e contrasti, riusciva a compattarsi anche grazie alla leadership di Giancarlo Cancelleri e senza fare trapelare nulla all’esterno, il clima in questa legislatura è stato diverso fin dall’inizio.
«Governare un gruppo di 20 deputati e senza un leader non è semplice», sussurra uno dei parlamentari. E allora l’unica via d’uscita, ne sono convinti quasi tutti, è darsi delle regole. Quali? È la chiave che i 5stelle stanno tentando di trovare. Su un punto, almeno, la convergenza sembra esserci: meno esternazioni alla stampa.
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