Impugnata la legge sul taglio soft dei vitalizi in Sicilia. La decisione arriva dal consiglio dei ministri che lo ha deliberato nel corso della riunione di ieri sera a Palazzo Chigi.
La legge sugli assegni vitalizi era stata varata lo scorso novembre. Secondo quanto si legge nel comunicato, alcune "disposizioni riguardanti i trattamenti previdenziali e i vitalizi del Presidente della Regione, dei Consiglieri e degli Assessori regionali - si legge - violano il principio di uguaglianza e ragionevolezza, sancito dalla Costituzione, nonché i principi di coordinamento della finanza pubblica e di leale collaborazione".
La legge approvata dall'Ars prevedeva una riduzione lineare del 9,25%, con un ulteriore 5% da applicare per gli assegni da 32 a 67 mila euro e il 10% per quelli oltre i 62 mila euro. Aveva votato contro M5s.
Sono 149 i vitalizi erogati dall'Ars con un costo di 18 milioni di euro. Il via libera al ddl era arrivato grazie a un'opera di mediazione che aveva consentito una riscrittura di una articolo del ddl, che ha introdotto gli ulteriori aumenti a scaglioni del taglio rispetto al testo iniziale che conteneva solo la riduzione lineare del 9,25%.
DECIDERÀ LA CONSULTA. L'aspetto più critico della legge sui vitalizi della Sicilia, impugnata dal Consiglio dei ministri, sarebbe quello della temporalità della norma, in quanto il taglio è previsto per cinque anni. Sarà adesso la Corte costituzionale a pronunciarsi sull'intero impianto normativo.
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