Prezzi alle stelle e timori da parte di imprenditori e studenti che temono di non poter rientrare in Sicilia per le festività natalizie. Un volo Palermo-Roma di andata e ritorno per la prossima settimana costa fino a 700 euro, quasi quanto uno Roma-New York: è l’effetto della folle impennata dei prezzi dei biglietti aerei da e per la Sicilia. Un rincaro che sta creando disagi ingenti. Il grido d’allarme lanciato da giorni dalle associazioni imprenditoriali è stato raccolto dal governo che sta studiando una misura da introdurre nella manovra di bilancio per calmierare le tariffe ormai alle stelle. Si sta ragionando, spiega il vice ministro per le Infrastrutture Giancarlo Cancelleri, sull'introduzione di una tariffazione sociale con un emendamento del governo o parlamentare alla manovra. "Al momento si sta valutando se applicarla ad alcuni soggetti come studenti, anziani, disabili e sportivi o a tutti i residenti in Sicilia", comunque all’interno delle regole comunitarie. Con la norma si istituirà un fondo nazionale per finanziare le agevolazioni per l'abbattimento dei costi dei biglietti. "Martedì incontrerò il ministro Paola De Micheli", annuncia Cancelleri. Un tema che sta a cuore in modo trasversale ai tanti parlamentari eletti in Sicilia pronti a fare squadra in Parlamento. Probabile che l’emendamento sia presentato già in Senato, il problema sono le risorse da appostare: si va dai 20 ai 100 milioni di euro. Si vedrà. "Spero che il problema sia risolto entro Natale, perché le attuali tariffe sono scandalose, vergognose e inaccettabili", dice Cancelleri, che ha già incontrato l’Enac e la prossima settimana vedrà Alitalia e Vueling, la compagnia che di recente ha abbandonato la tratta Palermo-Roma. Ma per avere una soluzione prima di Natale occorrerebbe intervenire via decreto perchè la manovra entra in vigore per il 2020. Intanto il vice ministro bacchetta la Regione siciliana, colpevole di non avere fatto istanza per inserire anche gli scali di Palermo e Catania tra i beneficiari della continuità territoriale, grazie alla quale sono state autorizzate le tratte sociali per i collegamenti aerei tra la Sicilia e le isole minori di Pantelleria e Lampedusa e a breve entreranno in servizio pure per gli scali di Trapani e Comiso (si aspetta l’ok di Bruxelles). Immediata la risposta del governo Musumeci. "Lunedì mattina sul tavolo del ministero ci sarà il formale documento della Regione siciliana che ufficializzerà la richiesta di continuità territoriale per gli aeroporti di Palermo e Catania", replica l’assessore ai Trasporti Marco Falcone. In attesa dei provvedimenti, l’Ance Sicilia si rivolge all’Autorità garante della concorrenza e del mercato affinché "avvii un’istruttoria per verificare eventuali violazioni delle norme nella situazione creatasi sulle principali tratte di collegamento aereo da e per la Sicilia dopo l’improvviso ritiro di Vueling e l’impennata delle tariffe praticate dagli unici due vettori rimasti operativi su Roma e Milano". Per l’associazione dei costruttori "l'improvviso caro-tariffe aeree non è tanto un problema limitato alle vacanze di Natale e Capodanno, ma è in realtà un danno stimabile in 10 mila euro l’anno per ciascun giovane siciliano che studia in università del Centro-Nord, per ogni giovane startupper che deve girare per proporre le proprie idee e cercare finanziatori, per ogni imprenditore che non può programmare la partenza sei mesi prima a caccia del biglietto in promozione, per ogni operatore che ha già pianificato ingenti spese per partecipare a missioni all’estero e che si ritrova d’un tratto un maggiore costo non previsto".