Giovedì 19 Dicembre 2024

Manovra al fotofinish, la cedolare secca sugli affitti resta al 10%

Palazzo Chigi

Nessun aumento per la cedolare secca sugli affitti. È quanto emerge al termine del vertice di maggioranza che sembra aver portato ad un accordo di massima sulla manovra nonostante restino ancora da definire gli ultimi dettagli. Si parla di un "clima di piena intesa politica e sintonia" su tutte le misure di sostegno per la modernizzazione del Paese, per favorire la digitalizzazione e la svolta green, per sostenere le famiglie e il welfare, per rafforzare la crescita delle imprese, per sostenere gli investimenti e semplificare la fiscalità degli enti locali", sottolineano fonti di palazzo Chigi al termine della riunione. Il primo risultato che il governo incassa è quello sulla cedolare secca; era previsto che salisse al 15%, in una prima bozza di manovra era stata portata al 12,5% ma oggi si è fatto uno sforzo per tenerla al 10% e rendere questa aliquota permanente. "Una buona notizia", la definisce il viceministro dell’Economia Antonio Misiani lasciando la sede dell’esecutivo sottolineando che "sono state recuperate risorse per alleggerire il carico fiscale e credo che sia una ottima notizia per tante famiglie italiane". Per questa operazione le risorse potrebbero venire dal settore dei giochi, "quando si ha la fortuna di vincere una somma è giusto che la tassazione sia congrua", ha spiegato Luigi Marattin, di Italia Viva, lasciando Palazzo Chigi. Ok anche ai 600 milioni in più a favore delle famiglie e ai 140 milioni per rifinanziare Industria 4.0 (in tre anni saranno 420 milioni in più) e confermato il taglio del cuneo fiscale a beneficio dei lavoratori per il quale viene stanziato un fondo di 3 miliardi. Il governo sta lavorando anche "per individuare i 100 milioni necessari per confermare il regime agevolato per le partite Iva fino a 65mila euro, eliminando tutti i vincoli", fa sapere la viceministra Laura Castelli. Domani ci sarà quindi l’ultimo giro di boa, l’impianto dovrebbe essere quello circolato negli ultimi giorni, poi il testo dovrebbe essere trasmesso al Senato.

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