«Stiamo lavorando alla prossima sessione di bilancio, ma come comprenderebbero anche le pietre, si dovrà fare ricorso per 60 giorni all’esercizio provvisorio». L'ha annunciato il governatore Nello Musumeci, nella sua relazione all’Ars sulla situazione finanziaria della Regione. Musumeci ha evidenziato, infatti, che dopo la parifica del rendiconto 2018 da parte della Corte dei conti, prevista il 13 dicembre, «ci sarà il voto sull'assestamento di bilancio e poi quello sul rendiconto». Impossibile, dunque, approvare la manovra finanziaria entro fine dicembre. «Ho letto nelle agenzie e in alcuni giornali che la situazione finanziaria della Regione è prossima al precipizio: non è così», precisa Musumeci. «Per sapere l’esatta quantificazione del disavanzo dobbiamo aspettare la parifica del rendiconto 2018 prevista, come mi ha comunicato personalmente la presidente della Corte dei Conti, solo il 13 dicembre prossimo. Occorrerà, allora, comprenderne gli effetti». Musumeci ha fatto una lunga relazione, concentrandosi sul disavanzo, quantificato dal governo in circa 7 miliardi di euro, e sulla questione dei residui attivi e passivi. Il governatore ha sottolineato che si è ritrovato a dover gestire una situazione finanziaria pesante e determinata dalle scelte compiute dal precedente governo Crocetta, in particolare sulla reimputazione dei residui. Ma, intanto, anche l'Inps batte cassa alla Regione. Tra i debiti fuori bilancio che il governo Musumeci ha inserito in un disegno di legge trasmesso all'Ars e all'esame della commissione Bilancio, c'è una voce pari a 96 milioni di euro: li chiede l'Istituto di previdenza per obbligazioni non versate dalla Regione. A rivelare l'ammontare del debito con l'Inps è stato il deputato Giovanni Di Mauro, intervenendo in aula durante il dibattito sulla situazione finanziaria della Regione.