Giovedì 19 Dicembre 2024

Manovra: intesa su assegno unico e stop al superticket, lite su Quota 100

Le bandiere di palazzo Chigi nella notte

L'accordo sulla manovra sarebbe ormai vicino. Decisivo il confronto di oltre tre ore a Palazzo Chigi. Secondo quanto si apprende l'intesa sarebbe stata raggiunta "al 90%, in un clima costruttivo". Tuttavia resterebbero ancora dei nodi  da sciogliere, fra tutti, il più complesso riguarda Quota 100 su cui in serata si erano scontrati M5s e Iv. Al tavolo di confronto, avvenuto nella notte, non erano presenti Luigi Di Maio, che sarà impegnato nel Consiglio Affari esteri dell'Ue, né Matteo Renzi (rappresentato da Teresa Bellanova e Luigi Marattin). Probabilmente, sul tema tema delle pensioni, alla fine la soluzione potrebbe essere non intervenire sulle finestre già decise: "E' difficile che su quota 100 si cambi", dice una fonte. Lo stesso ministro Catalfo ieri sera aveva detto a chiare lettere: "Quota 100 non si tocca. È una misura sperimentale che scade nel 2021 e come tale va portata a termine senza fare modifiche". In via di definizione anche il capitolo famiglia con il fondo per l'istituzione dell'assegno unico per i figli. In questo fondo confluirebbero le risorse per i servizi alle famiglie, da quelle per lo stop alle rette degli asili nido ad altri bonus. Non si sarebbe invece discusso, al tavolo di Palazzo Chigi, del tema del carcere agli evasori, posto con forza dal M5s. Tra gli altri punti della manovra discussi nella notte ci sono i tre miliardi di taglio delle tasse sul lavoro nel 2020. Accantonata, invece, l'idea di abbassare la soglia per il contante, da 3000 a 1000 euro. Si va verso l'abolizione del superticket nel 2020, così come proposto dal ministro Roberto Speranza. La data non sarebbe ancora chiusa, in attesa della definizione complessiva della manovra ma l'ipotesi più probabile, alla luce delle risorse, è che l'intervento parta a metà anno. A Palazzo Chigi, intorno alle 22, il premier Giuseppe Conte e il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri accolgono i capi delegazione dei quattro partiti di maggioranza, Di Maio, Dario Franceschini, Roberto Speranza, Teresa Bellanova. C'è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro. E i viceministri all'Economia Laura Castelli (M5s) e Antonio Misiani (Pd), la sottosegretaria Maria Cecilia Guerra (Leu), il deputato Luigi Marattin (Iv). Sono passate le 23 quando la riunione entra nel vivo e attorno all'una di notte, in un clima definito "sereno", il confronto risulta "ancora in alto mare". Sottotraccia duellano M5s e Pd sul taglio del cuneo. Sulla scena, si scontrano Iv e M5s sulla proposta di Matteo Renzi di abolire quota 100, che per Luigi Di Maio è inaccettabile. Intanto questa mattina è intervenuto il premier Conte. Modifiche a quota 100? "Sulla misura stiamo lavorando ai dettagli, siamo in contatto con i tecnici del Mef", ha detto ai cronisti davanti al Conservatorio di Avellino. Il premier spiega che sulla manovra il governo sta definendo gli ultimi punti: "Se ce la facciamo ci sarà il Cdm stasera, sennò domani". E ha aggiunto: "Il punto qualificante di questa manovra è che abbiamo trovare le risorse perché l'Iva non sia rimodulata e che ci permetteranno di dare un segno della direzione di marcia" della politica economica del governo.

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