Pd e Movimento 5 stelle sono d’accordo sulla proposta di estendere il voto ai giovani. A favore si è espresso anche il presidente del Consiglio. «Negli ordinamenti giuridici si mette una convenzione anagrafica. Per me abbassarla a 16 anni ci sta benissimo, in altri ordinamenti è così», ha affermato Conte. «I nostri ragazzi credo che a 16 anni abbiano tutta la maturità psicofisica per votare», ha aggiunto, spiegando che comunque una riflessione nel governo a riguardo «non è ancora iniziata. Anzi, forse sarebbe più utile che la si facesse in sede parlamentare». Anche il capo politico dei 5 stelle Luigi Di Maio è d’accordo con Letta: «E' una proposta che portiamo avanti da sempre e che sosteniamo con forza», ha scritto su Facebook. «I giovani in Italia vengono definiti, a seconda del momento, choosy, viziati, 'gretini': per noi vanno soprattutto messi al centro della nostra politica. Se a 16 anni un giovane può lavorare e pagare le tasse, dovrebbe almeno avere il diritto anche di votare e scegliere chi decide della sua vita». A favore anche il segretario del Pd Nicola Zingaretti. «Sono da sempre favorevole al voto ai sedicenni. Bene oggi le parole di Enrico Letta. La passione civile di tante ragazze e tanti ragazzi che incontro tutti i giorni rafforzano questa idea. Ora è tempo». Il primo a rilanciare la proposta è stato, infatti, l’ex premier Letta che l’ha definita «la riforma costituzionale da fare in un anno» e ha chiesto ai suoi di «non esitare». La proposta potrebbe essere inserita come modifica nella riforma costituzionale all’esame del Senato che prevede l’abbassamento della soglia di età a 18 anni per leggere i senatori. (AGI)