Il taglio del numero di parlamentari sarà "la prima prova di fiducia di questo governo". Lo ha detto il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, intervistato da Rai News 24 a New York.
"Mancavano due ore di lavoro alla Camera - ha ribadito Di Maio - e si potevano tagliare 345 parlamentari per sempre. Ora quelle due ore di lavoro bisogna decidere in quale giorno farle" e questo deve avvenire "il prima possibile, nelle prime settimane di ottobre, in modo che tra quindici giorni tutto il Paese possa sapere che questo governo come primo atto importante ha tagliato 345 poltrone".
Di Maio risponde anche sulle tensioni interne al M5s: "Sono stato eletto capo politico con l'80% di preferenze, non con il 100% ed è giusto che ci sia chi non è d'accordo ma far passare quelle 70 firme per 70 firme contro di me... Ci sono persone che potrei definire amiche e con cui lavoro ogni giorno che mi hanno chiamato e mi hanno detto che è un grande malinteso: 'non è contro di te ma per rafforzare il gruppo parlamentare'".
Mi auguro che ci sia il consenso in parlamento per far partire la commissione d'inchiesta sui fondi ai partiti. Penso - aggiunge - che il governo sia caduto anche per la volontà della Lega di non far partire quella commissione".
Sulla vicenda dei presunti fondi russi, "invece di provare a portare in parlamento uno che da ministro neanche è voluto venire a riferire, sosterrei l'idea di una commissione non solo sul caso specifico ma su tutti i finanziamenti ai partiti negli anni scorsi".
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