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Mattarella all'Ue: "Rivedere il patto di stabilità"

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Appena cambiato il governo in Italia, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha lanciato un messaggio all’Europa definendo «necessario» rivedere le «regole del patto di stabilità». E in questo contesto, «l'Italia è chiamata a svolgere» un «ruolo di primo piano, partecipando con convinzione e responsabilità a un progetto europeo lungimirante, sostenibile ed equilibrato dal punto di vista ambientale, sociale e territoriale».

Insomma basta alla guerra aperta con Bruxelles, ma al contrario un invito a collaborare fra «istituzioni e Stati». Un tema di incontro potrebbe essere la web tax. E non a caso Mattarella chiede che si «affronti il tema della tassazione delle grandi imprese multinazionali, per un sistema più equo e corretto». Nel suo consueto messaggio al Forum Ambrosetti, letto in sala dall’ex premier Enrico Letta, il Capo dello Stato ha ribadito l'importanza di un’Europa «solida e unita», soprattutto in un momento di «crescenti rischi e incertezze e dal rallentamento dell’attività economica, anche a causa di inappropriate guerre commerciali». Ma ha sottolineato che cambiare il patto di stabilità «può contribuire a una nuova fase, rilanciando gli investimenti in infrastrutture, reti, innovazione, educazione e ricerca».

Parole a cui applaude il ministro per gli Affari Europei Enzo Amendola. «Ha ragione» ha twittato. «L'Ue è la nostra comunità di destino». Ad appoggiare l’idea di rivedere il patto è stato anche il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire, che partecipa al Forum. In conferenza stampa ha ricordato «di aver già «proposto un 'compact' per la crescita» che «credo sia molto vicino a quello proposto da Mattarella.

«Bisogna agire in fretta. Guardiamo al panorama economico completamente nuovo che affrontiamo in Europa: crescita lenta, bassa inflazione e bassi tassi di interesse e qualche volta negativi. Dobbiamo decidere». Anche l’accenno alle multinazionali è piaciuto al ministro francese, visto che la Web Tax è uno dei progetti su cui il suo governo ha spinto durante la guida nel semestre di presidenza Ue.

Un tema che piace tantissimo anche al neo ministro per la Coesione territoriale, Francesco Boccia che della Web Tax ha fatto una bandiera quando era presidente della commissione Bilancio della Camera: «L'auspicio di Mattarella sulla tassazione delle multinazionali - ha detto - diventi un impegno comune dell’Europa che sta cambiando». D’accordo (ma non troppo) il sovranista olandese Geert Wilders secondo cui aumentare il debito «può essere una buona idea» ma per farlo bisogna «uscire dall’Unione Europea, senza farlo pagare ad altri».

«Con Mattarella, i 5 Stelle e il Partito Democratico l’Italia sarà soltanto la Schiava di Bruxelles, Berlino e Parigi. E il presidente della Repubblica - ha accusato il vicesegretario della Lega Andrea Crippa - è complice e responsabile di questa situazione, visto che ha voluto fortemente il governo delle poltrone impedendo le elezioni che sarebbero state l’unico sbocco naturale e democratico per la crisi».

Secondo Roberto Maroni, adesso si va all’incasso del credito con Bruxelles per aver creato un governo senza il Carroccio. sempre molto prudente questa volta si è molto esposto». «E lo ha fatto secondo me perché le ultime vicende hanno consegnato un credito da parte dell’Europa al nuovo governo» fatto senza Lega. «Il governo può dire 'siamo filo europeisti quindi concedeteci flessibilità. Io - ha concluso - la vedo così».

(ANSA)

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