"Continuità al ministero? Certo, poi sicuramente potremmo portare avanti un programma di lavoro serio". Lo ha detto la neo ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, a margine della cerimonia di giuramento al Quirinale. "Al di là delle riserve politiche verso il nuovo governo, sento da presidente della Regione di formulare gli auguri di buon lavoro a Nunzia Catalfo e Giuseppe Provenzano che, con Alfonso Bonafede, portano a tre le presenze siciliane nella compagine governativa. In particolare, i dicasteri del Lavoro e delle Politiche sociali e quello del Sud rappresentano due leve fondamentali per far ripartire il Mezzogiorno, fin qui escluso dall’agenda dei governi precedenti. Con l’auspicio che il loro impegno sia utile ad affrontare e risolvere i tanti nodi che riguardano la nostra terra e che, da tempo, sono all’attenzione di Palazzo Chigi. Ribadiamo la nostra disponibilità a un sereno e costruttivo confronto istituzionale nell’interesse esclusivo dei siciliani". Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. La grillina Nunzia Catalfo al ministero del Lavoro, prima firmataria della proposta di legge sul reddito di cittadinanza nel 2013 e sul salario minimo nella scorsa legislatura. Nata a Catania nel 1967, da sempre è stata attenta ai temi sociali. Orientatore e selezionatore del personale, per quasi 30 anni si è occupata di formazione, dispersione scolastica e aiuto all’inserimento in collaborazione con i centri per l’impiego e i servizi per l’impiego in generale. Dal 2008 è attivista del Movimento 5 Stelle «per portare avanti una nuova visione del mercato del lavoro più aderente alle esigenze di imprese e cittadini», come scrive nel suo profilo sul blog delle stelle. Nel 2013 viene eletta al Senato della Repubblica e nel giugno dello stesso anno deposita la proposta di legge sul reddito di cittadinanza. A gennaio di quest’anno scriveva: «Per quasi 6 anni mi sono battuta in prima persona per il reddito. Oggi insieme a tutto il Movimento 5 Stelle vinciamo questa battaglia, introducendo una misura che dà dignità alle famiglie italiane e che investe sul lavoro, sulle politiche attive e sulla formazione. Il Decreto approvato dal Consiglio dei ministri ricalca quanto di buono ho inserito nel disegno di legge depositato in Senato nel 2013 a mia prima firma, dando inoltre il via al ricambio generazionale». Catalfo ritiene che un buona riforma del lavoro si debba basare «sul giusto equilibrio di flessibilità e sicurezza».