"Non un governo a qualsiasi costo: serve un governo di svolta, alternativo alle destre, con un programma nuovo, solido, una ampia base parlamentare e ridia una speranza agli italiani. Se non dovessero esistere queste condizioni, tutte da verificare, lo sbocco naturale della crisi sono nuove elezioni anticipate alle quali il Pd è pronto". Lo ribadisce il segretario del Pd Nicola Zingaretti al termine dell'incontro con il Capo dello Stato. "Abbiamo manifestato al presidente della Repubblica la disponibilità a verificare la formazione di una diversa maggioranza e l'avvio di una fase politica nuova e un governo nel segno della discontinuità politica e programmatica". Il Pd ritiene "utile" provare a costituire un "governo di svolta" per il quale "abbiamo indicato i primi non negoziabili principi": primo tra tutti la riconferma della "vocazione europeista" dell'Italia. La prospettiva di costruzione di una nuova maggioranza "per noi non è una scelta facile anche a causa dell'eredita pesante che ci ha lasciato il precedente governo e della distanza politica con il M5s: ma siamo preoccupati per situazione". Prima del Pd era salita al Colle la delegazione di Fratelli d'Italia guidata da Giorgia Meloni: "Le elezioni sono oggi l'unico esito possibile, rispettoso dell'Italia, dei suoi interessi, del suo popolo e della Costituzione", ha detto la presidente di Fdi. Dunque, per Meloni l'unica via è "sciogliere le camere e indire immediate elezioni. Se il presidente Mattarella valuta l'ipotesi di un mandato allora bisognerebbe ripartire dalle elezioni del 2018 e dal sentimento popolare. Altre soluzioni per noi non ci sono, e se intraprese sarebbero una lesione per la democrazia". Nel pomeriggio è attesa al Quirinale la delegazione dei Cinque Stelle che ha convocato prima un vertice dello stato maggiore. Questa sera, dopo i colloqui con il capo dello Stato, i 5 Stelle riuniranno poi un'assemblea congiunta per riferire sull'esito dei colloqui con il Capo dello Stato e per decidere eventualmente se mettere ai voti, dell'assemblea o di Rousseau, un'eventuale proposta di accordo per una nuova maggioranza di governo con il Pd. Anche Forza Italia stamattina al Quirinale. "L'esperienza appena conclusa dimostra che i progetti di governo si fanno con i tempi e con le idee compatibili, non dopo il voto ma prima. Quindi un governo non può nascere in laboratorio, se basato solo su un contratto", afferma Silvio Berlusconi , leader di Fi. E nega appoggio a un governo che potrebbe nascere dalle consultazioni. "In nessun caso Fi è disponibile ad alleanze con chi abbiamo contrastato in campagna elettorale e che esprimono una visione del paese diversa e opposta". "Un governo fortemente sbilanciato a sinistra sarebbe pericoloso per le imprese e per le garanzie di libertà dei cittadini" con il rischio che "messo di fronte alle difficoltà ricorra ad una patrimoniale che comprometterebbe definitivamente le prospettive di crescita", aggiunge Berlusconi. "Occorre costituire in Parlamento una maggioranza di centrodestra che corrisponda al sentire degli italiani. Qualora non fosse possibile, la strada maestra è una sola: elezioni anticipate. Questo è il suggerimento formulato al capo stato in cui Forza Italia ripone massima fiducia per le scelte che riterrà di fare".